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Il presidente Emanuele Ferrari
Ore di attesa agli ambulatori medici del comune Ventasso dove si alternano due medici di base. Disagi, lamentele e rinunce degli assistiti, che nei casi più urgenti ricorrono al pronto soccorso dell’ospedale di Castelnovo Monti. Una situazione senza precedenti che sta preoccupando gli abitanti del Crinale, molti dei quali com’è noto sono anziani. Sul tema interviene il Presidente dell’Unione Appennino Reggiano e sindaco di Castelnovo Monti, Emanuele Ferrari.
"Seguiamo con grande attenzione quanto sta accadendo soprattutto nella parte alta del crinale, in particolare nel comune di Ventasso, ma aggiungerei anche Villa Minozzo per quanto riguarda i medici di medicina generale. Abbiamo capito da tempo che la carenza del personale sanitario e dei medici in particolare non è più un tema riguardante solo certi territori ma endemico, e credo che l’Ausl se ne stia facendo carico attraverso soluzioni che al momento sono, giocoforza, di emergenza".
"Quello che ci sentiamo di chiedere all’Ausl – aggiunge Ferrari – è di provare a ipotizzare interventi più strutturali. Abbiamo condiviso questi temi nel corso di incontri tenuti in questi giorni con la Direzione generale e il Direzione di distretto di Castelnovo Monti, crediamo sia giunto il momento di dare una nuova forma organizzativa alla sanità territoriale, con riguardo per un territorio che ha delle fragilità sia per la nostra popolazione dall’età media molto elevata, sia per le distanze da percorrere, con le zone di crinale che sono già in forte sofferenza".
Occorrono interventi innovativi, secondo il presidente dell’Unione: "Abbiamo parlato dell’importanza della telemedicina – spiega –. Sono convinto che la dovremmo portare come progetto sperimentale in tempi rapidi sul nostro territorio per risolvere i problemi di mancanza di personale e trasmettere anche un’idea di prossimità delle cure. Il rischio per i pazienti di dover impiegare tempo e risorse per affrontare viaggi anche lunghi per arrivare alle sedi sanitarie".
"L’Unione montana, i Comuni e noi Sindaci non ci rassegniamo a questa situazione – conclude –. Tuttavia sentiamo una certa rassegnazione sulla possibilità di trovare il personale sanitario da parte della comunità, ne abbiamo anche echi nelle strutture di tipo sociale come le Rsa".
Settimo Baisi