BENEDETTA SALSI
Cronaca

Saman, le versioni di zio Danish. Prima: "Si è allontanata da sola". Poi: "L’ho vista già morta"

Il fratello di Shabbar Abbas, nell’arco del tempo, ha fornito contraddittorie ricostruzioni del caso. I messaggi alla moglie: "Abbiamo fatto un lavoro fatto bene, non ti so dire quanto sto tremando"

A sinistra lo zio Danish, a destra il padre Shabbar, nel centro Saman Abbas

Reggio Emilia, 10 settembre 2023 – Varie versioni, ricostruzioni contraddittorie. Fino al far ritrovare il corpo nel punto esatto in cui la nipote Saman era stata seppellita, sotto due metri di terra nel rudere di Novellara, a due passi dalla casa in cui la famiglia Abbas viveva e lavorava; collocandosi quindi esattamente – unico fra tutti gli imputati – sul luogo del delitto.

Danish Hasnain – il fratello di Shabbar Abbas, padre della 18enne pakistana uccisa fra il 30 aprile e il 1° maggio 2021 – ha fornito agli inquirenti dichiarazioni variegate nel corso di questa lunga indagine: all’indomani della sparizione, ad esempio, diceva di aver visto Saman andarsene da sola il pomeriggio del 30 aprile; poi, dopo essere stato arrestato e portato in cella, di averla trovata già soffocata e di essere svenuto dal dolore davanti a quella immagine.

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E ora, il colpo di scena: due detenuti hanno riferito agli inquirenti alcune confidenze ricevute proprio da Danish nel carcere di Reggio. "L’ho uccisa io", avrebbe detto in cella. Confessione che confermerebbe la ricostruzione dell’accusa, che lo indica come esecutore materiale del delitto. I verbali a sommarie informazioni dei carcerati, datati 5 e 6 settembre, sono stati depositati dalla procura nel fascicolo del processo e nelle prossime ore saranno a disposizione di tutte le parti. Nel frattempo, però, l’accusa ha delegato alle forze dell’ordine nuovi accertamenti "a sostegno" delle dichiarazioni dei detenuti.

Il 5 maggio 2021

Saman è scomparsa da qualche giorno e i carabinieri di Novellara stanno già indagando. Danish Hasnain viene convocato in caserma davanti al luogotenente Pasqualino Lufrano. Alla domanda su dove sia Saman, lo zio risponde: "È uscita per andare in Belgio a trovare un suo amico, in quanto lei aveva con sé tutti i documenti per viaggiare. Secondo me non è normale che lei vada sempre via di casa, in quanto questa è la terza volta che accade". E aggiunge: "Si è allontanata venerdì pomeriggio 30.04.2021 verso le 17. Devo dire che la prima volta è stata via alcuni mesi e poi è ritornata a casa [...]. Dopo il viaggio in Pakistan Saman ha conosciuto un altro ragazzo pakistano in Italia ed è andata via nuovamente di casa. È stata assente 3 o 4 mesi poi è ritornata. Ora è andata via di nuovo. Quando è ritornata in Italia dal Pakistan i suoi documenti li hanno presi i suoi genitori e li hanno trattenuti, pensando che in questo modo lei non sarebbe scappata di casa nuovamente, ma invece la Saman si era allontanata ugualmente. Adesso la sorella di suo padre, Kausar, è malata e per questo motivo i suoi genitori hanno prenotato i biglietti per andare in Pakistan. Saman ha detto che anche lei voleva andare a vedere la zia e quando i genitori le hanno i dato i documenti lei è uscita di casa ed è andata via". Danish dice anche di averla vista: "Sì, ero nella mia camera e ho visto perché mi sono affacciato alla finestra. Ho visto che è uscita di casa a piedi, con la valigia e poi qualcuno è venuto a prenderla in auto. Io però non l’ho vista salire in auto. Non ho nemmeno provato a fermarla, in quanto lei diceva che avendo 18 anni poteva chiedere aiuto alla polizia se i genitori non le davano i documenti. Era vestita all’italiana, con i capelli colorati, una corta giacca, i jeans blu e le scarpe bianche".

Il 16 novembre 2022

Mentre è già detenuto nel carcere di Reggio da un anno e due mesi, Danish Hasnain improvvisamente chiede di parlare con la polizia penitenziaria: "Voglio dirvi che io non ho ucciso Saman e per questo io non voglio avere una condanna per colui che ha ucciso Saman", avrebbe detto. Racconta che quel 30 aprile stava dormendo, di essere poi stato svegliato dai due cugini (Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, imputati assieme a lui, ndr ) e di averli seguiti. "Dopo un litigio c’è scappato il morto", gli avrebbero detto. Poco dopo avrebbe visto Saman in terra soffocata, con i cugini che incolpavano la madre Nazia, ma lui non ci avrebbe creduto. Loro tre poi avrebbero portato il cadavere nel casolare di Strada Reatino per seppellirlo. Due giorni dopo, il 18 novembre 2022, assieme agli investigatori ha percorso quel tragitto e ha fatto ritrovare il cadavere.

Il 10 marzo 2023

Danish Hasnain chiede di nuovo di parlare con la procura, stavolta assieme al suo nuovo avvocato difensore (Liborio Cataliotti). Racconta la stessa versione di novembre, dicendo anche di essere svenuto per il dolore davanti al cadavere di Saman e di averla lungamente accarezzata sul collo dove era stata strangolata. Gli inquirenti a quel punto gli chiedono conto dei messaggi di una conversazione con la moglie che erano stati intercettati: " Cancella la chat", "abbiamo fatto un lavoro fatto bene", "non ti so dire quanto sto tremando", "tu di che la ragazza è in Pakistan", "fratello cosa dirà al papà". Lui ha spiegato di riferirsi ad altre vicende familiari e non a Saman. Poi ha detto di essere fuggito in Francia a maggio 2021 perché "aveva paura di essere messo in prigione" dopo numerosi interrogatori dei carabinieri. Infine, concluse: "Mi hanno incastrato perché sapevano che io avrei parlato".