Reggio Emilia 28 luglio 2021 - Sono due i cellulari di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa il primo maggio da Novellara, al vaglio dei carabinieri. Uno è stato sequestrato nella comunità bolognese che l’aveva accolta; l’altro nella casa del fidanzato Saqib Ayub, in Lazio, dove aveva trascorso con lui una decina di giorni, dopo essersi allontanata dalla struttura emiliana l’11 aprile. Poi la ragazza era tornata a casa: sull’ultimo periodo da lei trascorso con i familiari, emergono ora nuove indiscrezioni. Pare che nel podere di Novellara in quei giorni fossero ospiti altre persone, a quanto sembra una coppia formata da marito e moglie, a cui era stato presumibilmente affidato il compito di sorvegliare la giovane.
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È un altro giallo contenuto nel grande mistero di questa storia, dal momento che questi due soggetti pare siano riusciti a far perdere le proprie tracce. A fare questa rivelazione è stato Saqib, sentito venerdì nell’incidente probatorio davanti al gip Luca Ramponi, udienza in cui la sua testimonianza è stata raccolta in via anticipata per essere usata come prova durante il processo: tre ore in cui lui ha svelato circostanze nuove rispetto a quanto da lui raccontato prima agli inquirenti. Il giovane sostiene che il cugino di Saman che tuttora lavora nell’azienda agricola di Novellara avrebbe portato il 26 aprile in casa alcune persone, ovvero la coppia, per tenere sotto controllo la ragazza. Si tratta del parente che, a detta di Saqib, in quei giorni aveva anche schiaffeggiato Saman, lasciandole un livido sul volto poi immortalato in una foto, responsabilità che il cugino aveva smentito in un’intervista televisiva. Come riportato dal Carlino, è emersa anche una nuova circostanza inedita: Ikram Ijaz, il cugino 28enne di Saman - finora l’unico arrestato tra i cinque indagati - avrebbe avuto mire su di lei. La giovane si era opposta al matrimonio che i genitori avevano combinato tra lei e un ragazzo di una decina di anni più vecchio in Pakistan, denunciandoli. E in famiglia, forse rassegnati al fatto che lei mai sarebbe volata in Pakistan, avrebbero escogitato un’altra soluzione. È in questo contesto che, secondo Saqib, Ikram si sarebbe proposto come sposo ai genitori di Saman: ma in famiglia sarebbe sorta una discussione. Questa soluzione non avrebbe entusiasmato il padre Shabbar Abbas, ma avrebbe invece trovato l’appoggio dei futuri suoceri, ovvero i genitori del 28enne Ikram. Incalzato dall’avvocato Domenico Noris Bucchi, difensore di Ikram, Saqib ha sostenuto di essersi ricordato di questa circostanza solo ora, nonostante i suoi cellulari siano stati sequestrati, perché è riuscito a vedere la messaggistica anche dopo, attraverso un computer. Ora le difese intendono vagliare la credibilità di Saqib, al quale hanno mosso diverse contestazioni. Il fratello 16enne di Saman aveva sostenuto di non vedere di buon occhio Saqib, perché avrebbe mandato messaggi offensivi a lui e alla sua famiglia e altrettanto avrebbe fatto la giovane usando lo stesso cellulare. Saqib ha però negato com fermezza queste circostanze, dicendo di non aver mai chattato con lui.