Novellara, 21 settembre 2021 - "In un lettera il destino di Saman". Questo il titolo usato ieri pomeriggio nel programma televisivo “Ore 14” di Raidue, condotto da Milo Infante, che ha trattato pure la vicenda della diciottenne pakistana che sarebbe stata uccisa dai familiari per non aver accettato un matrimonio forzato nel suo Paese d’origine.
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In diretta dalla zona della Bagna, nelle Valli di Novellara, durante la trasmissione c’è stato pure il collegamento con l’inviata Maria Rosaria Pezzuto, che ha intervistato il giornalista Daniele Barilli, della redazione reggiana de il Resto del Carlino. Gli sono stati chiesti dettagli sulla lettera anonima arrivata venerdì alla nostra redazione di via Crispi. "Una lettera breve che ipotizza la presenza del corpo di Saman, fatto a pezzi e abbandonato nelle Valli, in un canale, per essere fatto sparire da pesci e altri animali. La lettera l’abbiamo subito affidata agli investigatori".
A Barilli è stato chiesto un parere sull’attendibilità di quel testo: "Anche noi, di fronte a quelle frasi – ha risposto il redattore del Carlino – abbiamo cercato di capire se quella segnalazione poteva avere un senso. Coloro che conoscono la zona hanno dichiarato che l’ipotesi del messaggio anonimo è verosimile, per nulla da scartare. Una segnalazione che, dunque, può essere realistica. Se l’autore sa qualcosa di concreto o ha voluto dare un messaggio lo si capirà meglio in questi giorni". La criminologa Barbara Bruzzone, dialogando con Milo Infante, ha affrontato il tema dei mitomani. Ed è emerso anche il ruolo dei “sensitivi”.
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Caterina Collovati è stata chiara: "I sensitivi spesso si intromettono in queste storie, talvolta criticando gli inquirenti che non seguono i loro “suggerimenti”. Si è parlato del ritrovamento di un foulard in un boschetto? Ma dalle immagini delle telecamere, registrate la sera della sparizione di Saman, quel foulard non si vede. Chissà chi l’ha gettato lì…".
L’avvocato Giuseppe di Benedetto, della Fondazione Einaudi, ha parlato di… stile mafioso: "La vittima fatta a pezzi e poi gettata ai pesci ricorda le persone uccise dalla criminalità organizzata e poi date in pasto ai maiali". E poi la questione delle “mancanze” per salvare Saman, in particolare dei servizi pubblici incaricati di vigilare, dopo che la stessa pakistana aveva denunciato problemi reali coi familiari, tra il no a proseguire gli studi (obbligatori) e il matrimonio forzato col cugino.