"Le indagini sui cosiddetti ‘tool marks’, cioè letteralmente le impronte lasciate dall’impiego di utensili, hanno rivelato che i responsabili dell’occultamento hanno verosimilmente creato e soprattutto approfondito lo scavo tramite l’impiego di soli badili. A questo proposito gli attrezzi maggiormente compatibili con i segni lasciati nel terreno (impressioni calcaree e documentate) provengono dall’abitazione di tre dei cinque imputati in via per Novellara 2, nel comune di Campagnola", cioè dello zio e dei due cugini. È quanto si legge nella perizia medico-legale depositata nel processo per Saman Abbas, il cui ultimo stralcio contiene l’esito degli ultimi accertamenti svolti.
L’hanno firmata il medico legale Cristina Cattaneo, l’archeologo forense Dominic Salsarola, l’anatomopatologo Biagio Leone, il genetista forense Roberto Giuffrida. "La forma decisamente anomala della fossa suggerisce una probabile rivisitazione dello scavo originale che allunga la sepoltura di circa 40 centimetri rispetto alla lunghezza originale, forse una volta compreso che le dimensioni erano troppo ridotte per la stazza della vittima, creando anche allargamenti sul fondo per meglio adagiare la testa". E ancora: "La posizione in cui è stata rinvenuta la vittima suggerisce in maniera quasi inconfutabile che sia stata calata dagli arti superiori e inferiori, molto probabilmente da almeno due persone e adagiata sul fondo sistemando il capo e i piedi dentro le due ‘nicchie’ scavate nelle pareti nord e sud del taglio". Dalla setacciatura e flottazione di circa cinque metri cubi di terra, sono emersi migliaia di reperti: "Hanno dato esito positivo semi di zucca masticati, che hanno restituito un profilo genetico parziale nom appartenente alla vittima", ritenuti interessanti perché "ritrovati in unità sttatugrafiche a basso rischio di contaminazione e collegate ad aattività di creazione della fossa e di sepoltura". Risultati genetici anche da un mozzicone di sigaretta, non collegato a nessuno degli imputati. Saman è morta secondo l’autopsia per asfissia dovuta a strozzamento presumibilmente con le mani, con frattura dell’osso ioide. Non sono stati riscontrati segni certi sugli indumenti e sul corpo riconducibili ad altra lesività. "Un elemento che, solo in ipotesi, può essere ricondotto a un afferramento per mani e piedi con dimenamento della vittima è l’assenza di scarpe che, si intuisce, sono facili a sfilarsi".
Alessandra Codeluppi