Da una parte vi è una legge che punisce il delitto d’onore, varata in Pakistan nel 2016. Dall’altra, un retaggio che è ancora però molto forte: "Una prassi mai estirpata, ma anzi tuttora diffusissima: si è riportato che, solo nel 2022, si sono registrati oltre 380 casi, detenendo un drammatico primato a livello mondiale", hanno rilevato i giudici Cristina Beretti e Michela Caputo nelle motivazioni della sentenza sull’omicidio di Saman Abbas, 18enne pakistana uccisa e sepolta in una fossa a Novellara il primo maggio 2021.
L’ultimo rilevante sviluppo riguarda l’arresto di Nazia Shaheen, la 51enne pakistana condannata all’ergastolo così come il marito Shabbar Abbas per l’omicidio della figlia; per lo zio della giovane, Danish Hasnain, la pena comminata è di 14 anni. La donna è stata arrestata giovedì sera, in base all’avviso di ricerca Interpol (Red notice), al culmine di un’articolata attività investigativa e diplomatica. Shaheen è stata fermata a Kahrian, in un villaggio tra i distretti di Jhelum e Gujrat, a un centinaio di chilometri dal suo paese di origine: la mattina dopo è comparsa in tribunale a Islamabad per la convalida, dove non ha parlato; il 12 giugno inizierà l’iter per l’estradizione.
La polizia del Punjab ha descritto il suo arresto su Facebook come un "grande successo" legato a un caso di "fama internazionale".
In questi giorni, la polizia di quella regione pakistana ha anche rilanciato attività e operazioni che avevano come fil rouge il contrasto alla violenza sulle donne.
Ad esempio è stato pubblicizzato un corso di formazione per autodifesa per donne sopra i 18 anni, mostrando una poliziotta in divisa accanto alla locandina con una donna in abiti tradizionali che fa una mossa di arti marziali. E poi ha comunicato anche l’arresto di un uomo accusato di violenza su una donna e sua figlia: "La polizia del Punjab ha adottato una politica di tolleranza zero".
al. cod.