Saman Abbas, le parole dello zio: "E' scappata in Belgio"

Novellara (Reggio Emilia), 11 luglio 2021 - Ogni testimonianza delle persone coinvolte nella sparizione di Saman Abbas tende a creare confusione. Troppo spesso le dichiarazioni si dimostrano contradditorie. E anche le parole di Danish Hasnain, il 33enne zio di Saman, presunto autore materiale del delitto della nipote, non aiutano a fare chiarezza.

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Parole riferite – come da verbale reso noto l’altra sera dalla trasmissione Quarto Grado su Retequattro – ai carabinieri di Novellara, che a inizio maggio erano andati a cercare la ragazza. "Non so dove sia Saman – raccontava Danish Hasnain, prima di fuggire da Novellara – ma secondo me è uscita per andare in Belgio, per trovare un suo amico. E’ la terza volta che va via da casa. Si è allontanata verso le 17 del 30 aprile. La prima volta era stata via alcuni mesi. Poi aveva fatto un viaggio in Pakistan e lì aveva detto ad amici che voleva sposare un ragazzo che vive in Belgio. Quando è andata la prima volta in Belgio, i suoi genitori si sono presentati in caserma per denunciare. Ma lei era in Belgio e non è stato possibile fare tanto". ’Casualmente’, una versione pressoché simile a quella urlata al telefono del Carlino dallo stesso padre di Saman, Shabbar, interpellato dalla nostra redazione.

Dopo il viaggio in Pakistan, secondo il racconto di Hasnain, Saman aveva conosciuto il connazionale che vive in Italia: "E’ ripartita per tre o quattro mesi (in realtà sarebbero stati alcuni giorni, ndr .). Poi è tornata a casa, ma se ne è andata via di nuovo".

E ancora: "Quando è tornata dal Pakistan i genitori hanno preso i suoi documenti, pensando che così non sarebbe più scappata. Invece lei lo ha fatto lo stesso". E aggiunge: "La sorella di suo padre, Kausar, che vive in Pakistan, è malata. Per questo i genitori di Saman hanno prenotato il volo per il Pakistan. Saman ha detto che voleva partire anche lei per vedere la zia. E quando i genitori le hanno dato i documenti, lei è uscita di casa per andarsene".

Husnain descrive la nipote alla presunta partenza, la sera del 30 aprile: "E’ uscita di casa con la valigia, poi qualcuno è venuto a prenderla in auto, ma non l’ho vista salire sulla vettura. Era vestita con abiti corti, all’italiana, capelli colorati, giacca corta, pantaloni jeans, scarpe bianche".