Novellara (reggio Emilia), 6 giugno 2021 - Saman sembrava rasserenata negli ultimi giorni trascorsi in famiglia. Anche tra i colleghi di lavoro del padre, che ogni tanto la vedevano davanti casa, in via Colombo a Novellara, c’era questa impressione. Ed è forte il sospetto che la giovane pachistana sia stata tratta in inganno per non segnalare nulla a servizi sociali o forze dell’ordine, fino a farsi accompagnare dai genitori fuori dall’abitazione, la sera del 30 aprile – come dimostrano le immagini della videosorveglianza della zona – tenendo con sé uno zaino, lo stesso che poco più tardi si vede nelle mani dei familiari di Saman, ma senza più traccia della ragazza. Un ulteriore dettaglio che avvalorerebbe la tesi che Saman Abbas, la 18enne scomparsa da un mese dalla Bassa Reggiana, sia stata uccisa per aver detto ‘No’ a un matrimonio combinato e per voler scappare con un fidanzato ‘segreto’ non accettato dalla famiglia.
La foto dei tre uomini che escono di casa con la pala - La frase choc dello zio: "Un lavoro fatto bene" - Saman Abbas, ricerche anche con il drone a Novellara
Gli amici: "Sembrava felice"
Secondo quanto ha raccontato un amico, la diciottenne negli ultimi giorni di aprile aveva avuto brevi contatti con messaggi social con alcuni di loro. "Sembrava felice - rivela chi ha chattato con lei -, come se fosse alla vigilia di una partenza". L’avevano forse convinta che avrebbe potuto raggiungere il giovane connazionale con il quale aveva una relazione sentimentale? La sera del 30 aprile è stata accompagnata fuori casa, vestita con abiti tipici pakistani e lo zaino, convinta di raggiungere qualcuno che l’avrebbe accompagnata in stazione o a un terminal di pullman per poter cambiare vita? Pensava di lasciare per sempre quell’ambiente familiare che, pochi mesi prima, l’aveva costretta a nozze combinate con un cugino, in Pakistan, evitate solo grazie al suo coraggio di denunciare i fatti e farsi affidare a una struttura protetta, lontano dai familiari?
Il video del funerale con il padre di Saman? E' una fake news - Il dramma di Saman nei giornali pakistani
Le ipotesi della magistratura
Ma, secondo l’ipotesi della magistratura, la ragazza non viene affidata a qualcuno che la porta verso la libertà, ma probabilmente allo zio 33enne, Danish Hasnain, ritenuto per ora l’autore materiale del presunto delitto. Finora gli unici due indagati a disposizione delle autorità non hanno fornito indicazioni per ritrovare Saman: il giovane fratello riferisce dell’omicidio, ma non avrebbe assistito alle fasi del fatto di sangue e non saprebbe nulla del destino della ragazza, mentre il cugino (in attesa di essere espatriato in Italia dopo la cattura a Nimes) respinge ogni addebito e dice di non c’entrare nulla con l’episodio contestato. Per lui già chiesta l’estradizione, mentre per i genitori di Saman è avviata la rogatoria internazionale per arresto ed estradizione in Italia.