ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Saman Abbas, grazie a un selfie scoperta la data esatta dei filmati di videosorveglianza

Sono elementi utili per ricostruire gli ultimi attimi di vita della ragazza uccisa. Al processo oggi sentito anche l'archeologo forense Dominic Salsarola

Processo per la morte di Saman Abbas

Reggio Emilia, 13 ottobre 2023 - È stato grazie a un selfie di Danish Hasnain con il fratello di Saman Abbas che è stato possibile attribuire la data corretta ai filmati della videosorveglianza dell'azienda agricola Bartoli e a quelli della vicina casa della famiglia Lemmi, ritenuti utili per ricostruire gli ultimi attimi di vita della giovane uccisa e i movimenti dei suoi familiari imputati.

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Quella foto è datata 2 maggio 2021, il giorno dopo la scomparsa della 18enne pakistana, ed è stata scattata alle 11.38. Da qui si è ricostruito che i due sistemi di telecamere hanno uno scarto di 11 minuti e 48 secondi: “Rispetto all'orario assoluto, il sistema Bartoli è avanti di 9 minuiti e 47 secondi, il sistema Lemmi è in ritardo di 2 minuti e 1 secondo”, ha riferito l'ingegner Roberto Porta, perito nominato dalla Corte d'Assise presieduta dal giudice Cristina Beretti, a latere Michela Caputo e i membri popolari, su richiesta avanzata dall'avvocato Liborio Cataliotti, difensore di Hasnain, zio di Saman imputato oer omicidio insieme ai genitori Shabbar Abbas, Nazia Shaheen e i cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz.

Questa perizia permette di anticipare di dieci minuti l'orario in cui la giovane è stata vista uscire di casa per l'ultima volta.

La difesa del padre Abbas, affidata agli avvocati Enrico Della Capanna e Simone Servillo, ha rimarcato che nei filmati, alle 4 di notte (orario telecamere) si vedono movimenti luminosi. Ovvero un'auto che transita a Novellara in via Cottafavi, strada sterrata, poi attraversa la provinciale 5 e svolta verso via Reatino, dove fu seppellita Saman sotto un rudere. E anche una bici che passa sulla sp 5 in direzione Novellara-Reggiolo. I legali hanno chiesto di poter determinare con esattezza il momento di questi passaggi, da loro ritenuti importanti, fatto accordato dalla Corte che ha disposto che per tutti i filmati acquisiti sia indicato esplicitamente l'orario.

Parola poi all'archeologo forense Dominic Salsarola, uno dei periti nominati dal tribunale, che ha risposto alle domande del procuratore capo Calogero Gaetano Paci, del pm Laura Galli, delle difese e delle parti civili. Nella sua deposizione ha ribadito i principali aspetti contenuti nella sua relazione: la presenza di rilievi nel terreno che sembrano essere compatibili con una pala sequestrata a casa dello zio e dei due cugini, ma anche l'impossibilità di datare con certezza quando la vittima è stata depositata nella buca ('Tra il primo maggio 2021 e il 30 maggio 2022, giorno di un'ispezione'), nonché di collocare in un lasso temporale le successioni tra i sei strati di terra rilevati ('Può essere stato da pochi minuti a giorni'), nonché l'allargamento della fossa inizialmente predisposta. Ha anche precisato che non si può del tutto escludere che Saman sia stata depositata nella fossa da una sola persona, anche se a suo avviso, vista la profondità della buca, appare più probabile che siano stati in due ad adagiarla nelle due nicchie appositamente scavate. Le difese hanno anche chiesto numerosi chiarimenti in merito allo scavo fatto il 18 novembre 2022 dalla polizia giudiziaria per sondare se lì vi fosse Saman, e i rischi di contaminazione con la buca originale. L'archeologo forense Pier Matteo Barone, nominato come consulente tecnico delle difese Ijaz e Nomanulhaq, ha detto di non essere d'accordo su alcuni punti, mentre Salsarola ha ribattuto di aver proceduto in maniera stratigrafica e individuato con certezza i limiti tra i cue scavi. Secondo l'avvocato Luigi Scarcella, per Nomanulhaq, 'oggi purtroppo emerge l'assenza di certezze'.

A detta dell'avvocato Mariagrazia Petrelli, per Ijaz, 'purtroppo l'attività di contaminazione operata dalla polizia giudiziaria ha involontariamente compromesso molte tracce che potevano essere utilizzate. La mancanza di certezze, in particolare sulla tempistica, otrebbe, chiaramente non da sola ma con altri elementi, far cadere l'aggravante della premeditazione'. È stato stabilito poi il calendario delle prossime udienze di ottobre e novembre: per il 27 di questo mese è stata fissata l'audizione del fratello di Saman, teste-chiave degli investigatori e parte civile.