Novellara (Reggio Emilia), 27 settembre 2022 - "Ecco chi è che mi farà male". E' quanto aveva scritto Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa il 30 aprile del 2021 da Novellara, al fidanzato in una chat poco prima di scomparire. E' terribile pensare come quelle parole siano state profetiche. La ragazza, infatti, aveva scritto al suo ragazzo i nomi e i numeri di telefono dei familiari e dei personaggi che a suo dire le avrebbero potuto fare del male, tre mesi prima di sparire nel nulla.
Saman Abbas il 4 febbraio 2021 li inviò al fidanzato in una chat, acquisita dai carabinieri di Reggio Emilia agli atti. Tra i citati ci sono i cinque rinviati a giudizio per l'omicidio: i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen (latitanti in Pakistan) lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, arrestati nei mesi scorsi dopo la fuga all'estero. Oltre a loro, Saman segnalava anche il fratello minore, un altro cugino e un altro zio, che non risultano indagati. Questi ultimi due sono gli stessi parenti che il fratello, in una conversazione con la madre intercettata dopo il delitto, accusava come istigatori dell'uccisione di Saman.
La diciottenne nella chat indicava al fidanzato anche altri dettagli. Tra questi la via della casa dove aveva abitato insieme alla famiglia (e dove sarebbe tornata il 20 aprile per prendere i propri documenti e andarsene, dopo un periodo vissuto in una comunità protetta a Bologna), nonché il nome e la città pachistana del cugino che rifiutava di sposare nel matrimonio combinato dalla famiglia.
Saman Abbas, le intercettazioni: "Ho ucciso mia figlia"
In questo processo stanno uscendo particolari inquietanti sulla tragica fine che avrebbe fatto la giovane. In primis le allucinanti parole dei familiari, catturate grazie all'utilizzo delle intercettazioni telefoniche. Il padre al telefono aveva confessato: "Ho ucciso mia figlia, l'ho fatto per proteggere il mio onore".
Dal carcere poi è arrivato il racconto choc coi dettagli dell'omicidio di Saman: sarebbe stato uno degli indagati, il cugino Ijaz a descrivere come sarebbe morta la ragazza, "fatta a pezzi e gettata nel Po". Infine anche la madre della ragazza è stata pizzicata in una chat telefonica col figlio minorenne. La donna aveva detto: "Noi siamo morti sul posto", parlando di sè e del marito, dopo il presunto omicidio.