Reggio Emilia, 17 giugno 2021 - Il fratello di Saman Abbas avrebbe tentato di fuggire dalla struttura protetta nella quale si trova. La diciottenne pachistana è scomparsa da Novellara nel Reggiano da circa un mese e mezzo. A ripostare la notizia del teLo riporta la Gazzetta di Reggio.
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Il ragazzo, minore, è in una località nascosta, sotto protezione per timore di ritorsioni, in attesa dell'udienza di domani con la quale la procura di Reggio Emilia cercherà di fissare le sue dichiarazioni per utilizzarle come prove a carico dei suoi stessi genitori, dello zio e dei cugini, accusati dell'omicidio di Saman.
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Il corpo della ragazza, nonostante le ricerche incessanti nelle campagne della bassa Reggiana, non è stato ancora trovato. Il ragazzo sarebbe tenuto al momento sotto stretta osservazione perché avrebbe tentato di fuggire dalla struttura protetta. Fuga della quale non sono chiare le motivazioni.
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L'incidente probatorio del fratello di Saman
Domani mattina alle 9.15 in tribunale a Reggio Emilia si terrà l'incidente probatorio del fratello minore di Saman. L'audizione davanti al gip è volta a cristallizzare le dichiarazioni, al fine poi di utilizzarle come prove processuali, del minorenne, ritenuto attendibile dalla Procura.
Il giovane aveva confidato agli inquirenti, come era emerso dall'ordinanza del giudice, che ad uccidere la sorella strangolandola sarebbe stato lo zio Danish Hasnain, 33 anni. Il ragazzo 16enne era stato trovato proprio in compagnia dello zio (lasciato poi andare non essendo ancora spiccato all'epoca il mandato di cattura) a Imperia, a un controllo di polizia, il 10 maggio. E da qui è stato poi accompagnato in una struttura protetta nella quale si trova sotto protezione per timore di ritorsioni.
Da questa località avrebbe tentato di fuggire, per motivi ancora da chiarire. All'incidente probatorio assisterà in collegamento dal carcere anche il cugino Ikram Ijaz, 28 anni, arrestato il 28 maggio scorso a Nimes, in Francia, mentre tentava di raggiungere alcuni parenti dai quali rifugiarsi in Spagna, con un Flixbus diretto a Barcellona. Una volta consegnato alle autorità italiane il 9 giugno a Ventimiglia, ha però detto nell'interrogatorio di garanzia, di essere estraneo alla vicenda. È l'unico ad essere finito in manette dei cinque indagati.