Novellara, 30 aprile 2022 - Sono trascorsi dodici mesi dalla sparizione nel nulla di Saman Abbas, la giovane di origine pachistana che abitava a Novellara, che all’epoca aveva 18 anni. Era la sera del 30 aprile quando venne vista l’ultima volta, inquadrata dalle telecamere di videosorveglianza dell’azienda agricola Bartoli, in cui lavorava la sua famiglia, occupando l’alloggio annesso alla stessa azienda, sulla Provinciale tra Novellara e Reggiolo. Una immagine che la ritrae tranquilla, accompagnata dai genitori, mentre si allontana sulla strada sterrata davanti a casa, per non fare più ritorno.
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Poi di lei non si è saputo più nulla. Tra coloro che hanno sempre seguito con attenzione la vicenda c’è il sindaco novellarese, Elena Carletti.
Sindaco, è trascorso un anno dalla scomparsa di Saman. Cosa si può dire o pensare? "Proprio in questi giorni, in occasione del primo anniversario dalla sua sparizione, si sta riaccendendo l’attenzione sul caso. Chiuse le indagini preliminari, col processo alle porte, l’argomento sta tornando di interesse, anche a livello mediatico. In questi giorni ci sono troupe televisive nazionali a Novellara. Noi non abbiamo organizzato nulla di particolare per l’anniversario, anche perché stiamo vivendo il ritorno della fiera di San Cassiano, dopo due anni di stop forzato. Ma abbiamo riflettuto molto. Dallo scorso anno abbiamo promosso varie iniziative, soprattutto sul contrasto alla violenza di genere. Pure gli incontri sul progetto ’Sensori di comunità’ stanno andando molto bene".
Ma quali sono le attività in corso ora? "Stiamo dedicando tempo e impegno per non lasciare nulla di intentato, anche per cercare di evitare altri casi come quello di Saman. E quando, come ci auguriamo, il processo avrà chiarito meglio quanto accaduto, forse potremo affrontare in modo più approfondito il tema del ricordo della ragazza. Di Saman non ci siamo mai dimenticati e mai lo faremo. Sappiamo pure che prossimamente esponenti della comunità pachistana vorrebbero proporre nuove iniziative contro la violenza e in ricordo di Saman. Valuteremo insieme".
Ma, pur nella forte ipotesi di un delitto, non ha la speranza che Saman possa essere viva? "Le ricerche effettuate nei luoghi attorno alla sua abitazione, e non solo, hanno usufruito di tecnologie all’avanguardia. Se fosse stato lì, il corpo l’avrebbero trovato. Resto speranzosa fino all’ultimo e mi auguro possa esserci un minimo spiraglio, visto che il corpo non si trova. Ma allo stesso tempo chiedo che sia fatta piena luce e totale giustizia. Le persone in carcere, i genitori ancora latitanti, qualcosa da dire ce l’avranno. Stiamo parlando della sparizione di un’intera famiglia accaduta un anno fa. Le prove sono significative".
Cosa vuol dire? "Che l’ultimo video in cui si vede Saman, lei si allontana camminando tranquillamente con genitori e altri parenti. Sembra aver fiducia in loro, non sembra aver paura, non si divincola. E’ stata tradita fino alla fine da persone che invece dovevano proteggerla. Ed è stato violato il diritto di una persona a scegliere la propria strada. E già solo questo rende la vicenda gravissima".
Più volte, anche qui a Novellara, le autorità pachistane hanno garantito il pieno appoggio per il rintraccio dei genitori di Saman, ancora latitanti. Ma finora non è successo nulla. Ci credete ancora a questi impegni? "Noi, come Comune, possiamo fare ben poco. Possiamo solo prendere atto di quanto ci è stato detto dai rappresentanti del governo pachistano. Ma è a livello di governi centrali che si opera per queste situazioni. Il governo italiano si è mobilitato. Spero che quello pachistano faccia la sua parte. A noi, almeno a parole, è sempre stata garantita la massima collaborazione".