"Siamo riusciti a salvare solo l’un percento della foresta, perché 50 ettari li abbiamo persi per sempre". Giordano Vernia, il portavoce rubierese del Comitato ’Salviamo il parco fluviale del Secchia’, sulla ’difformità’ emersa non è sorpreso, piuttosto arrabbiato e profondamente sconfortato. Lui che, assieme a tanti altri cittadini, ha provato in tutti i modi a fermare gli interventi di abbattimento, cercando di coinvolgere gli Enti interessati. A danno fatto quello che si augura è che "non venga più ripetuta una cosa del genere, che rappresenta un disastro ambientale unico". Vernia passeggiava nel parco Secchia con il suo cane quando ha notato i frenetici movimenti di grandi ruspe e camion: "Prima di denunciare i fatti alla cittadinanza ci siamo documentati dal punto di vista tecnico e abbiamo capito che qualcosa non andava". Il campanello di allarme si è acceso quando i tagli boschivi sono andati avanti anche durante il periodo della nidificazione, dal 15 febbraio al 15 agosto. "Non vogliamo accusare nessuno ma ci piacerebbe capire questo aspetto – dice Giordano –. Aipo ha ammesso di aver iniziato i lavori a febbraio, che sono andati avanti fino a pochi giorni fa. Mi meraviglio di alcune associazioni naturalistiche, da noi contattate, che non hanno fatto e detto niente. Quando distruggono un bosco sai che al suo interno ci sono un’infinità di animali" ma ammette di non conoscere quali autorizzazioni l’Agenzia ha avuto: "Non sappiamo se se hanno ricevuto delle deroge dalla Regione per poter andare contro a certe disposizioni". Lepri vaganti, caprioli impauriti e uccellini in cerca del nido perso è quello che tanti cittadini hanno osservato inermi, senza alcuna possibilità di fermare questo disastro. "Abbiamo provato a documentare gli abbattimenti con fotografie e video – continua Verna – ma l’azienda addetta ai lavori non aveva piacere lo facessimo". Ora però tutti invocano la ripiantumazione per il riequilibrio ambientale. "Avrebbero dovuto provvedere prima – dice il portavoce –, non ora. E comunque resta qualcosa di insensato, abbiamo perso tanti grandi alberi. Poi nessuno ha capito dove avverrano queste piantumazioni e probabilmente passerà anche qualche anno prima che si attivino in tal senso". Per quanto riguarda Aipo, dice: "Adesso le scaricano le colpe, è troppo facile. Ma chi doveva controllare dov’era? Penso che all’Agenzia, con appalti e subappalti, possa essere sfuggita di mano la situazione".
Ylenia Rocco