Salvini dà la carica: "Reggio come gli Usa. Stufi dei clandestini"

Il leader della Lega a cena con gli attivisti reggiani "Anche qui prima o poi ce la faremo come a Ferrara".

Salvini dà la carica: "Reggio come gli Usa. Stufi dei clandestini"

Il leader della Lega a cena con gli attivisti reggiani "Anche qui prima o poi ce la faremo come a Ferrara".

Un’arringa per spronare i leghisti reggiani a credere che anche nella terra rossa dell’Emilia la Lega si può vincere. Così Matteo Salvini ha parlato, da segretario e non vicepremier, alle cento persone che hanno partecipato venerdì sera alla cena presso la Trattoria Cognento. Seduti accanto a lui il segretario Roberto Salati ed i candidati alle Regionali, in primis la capolista Maura Catellani. Dopo aver con evidente piacere assaggiato salumi e gnocco fritto, tortelli e lambrusco, Salvini ha ringraziato i presenti per l’impegno: "Può essere più semplice essere consigliere, candidato, dirigente o militante della Lega a Verona, a Cuneo o a Brescia. È più appassionate a Reggio dove, ci metto l’anima, prima o poi si vince. L’obiettivo non è vincere solo sull’Appennino, che è il segno di un muro che si sgretola, ma in valle. A Ferrara dopo 73 anni abbiamo vinto. Un caso? Dopo aver lavorato per 5 anni in casa dei rossi, Alan Fabbri è stato riconfermato sindaco al primo turno con il 60%, e ora abbiamo anche il presidente della Provincia. Abbiamo sindaci in Sicilia, Calabria, governiamo l’Abruzzo e il Molise Piano piano l’onda arriva. Quando entrai in Europarlamento eravamo io, Borghezio e Speroni; oggi la Lega è protagonista del terzo gruppo parlamentare". Sventolando la cravatta non verde ma rosso fuoco, ha aggiunto: "La indosso da tre giorni. Martedì avevo due match: Milan-Real Madrid e le elezioni Usa. Mentre di notte guardavo la tv vedevo gli Stati americani che si illuminavano: rosso rosso. Perché ha vinto Trump? Quello che vale a Washington vale a Reggio: ne abbiamo le scatole piene di immigrati clandestini che vanno in giro a fare quello che vogliono, e conto che anche i giudici di Palermo capiscano come le cose vanno negli Usa".

f. c.