VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Sacra corona unita. Traffico di droga, arrestato a Rubiera un operatore sanitario

Maxi blitz all’alba della procura di Lecce contro la mafia pugliese. Alfonso Accoto, 59 anni, è uno degli 87 finiti in manette. Nel Reggiano dal 2006, lavorava all’ospedale Baggiovara di Modena

Maxi blitz dei carabinieri

Maxi blitz dei carabinieri

Modena, 30 gennaio 2025 – Risiedeva da una ventina d’anni nel Reggiano (dal 2006 per la precisione) e faceva l’operatore sanitario all’ospedale Baggiovara di Modena uno degli 87 arrestati nell’ambito di un’operazione della Procura di Lecce per associazione a delinquere di tipo mafioso e traffico di stupefacenti. Si tratta di Alfonso Accoto, un 59enne raggiunto ieri dai carabinieri di Lecce, in collaborazione con i colleghi del comando provinciale di Reggio Emilia, a Rubiera. L’indagine ’Sud Est’, condotta dal 2020 al 2024 dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lecce, che ha portato ieri all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 87 persone, ha messo in evidenza l’esistenza di un’associazione per delinquere di stampo mafioso nella provincia di Lecce.

Al gruppo, capeggiato da un soggetto già condannato per mafia e ora detenuto, sarebbero collegati ulteriori due sodalizi criminali impegnati nella gestione del narcotraffico in tutto il territorio salentino. Sono finite in carcere 56 persone, 31 agli arresti domiciliari. Le accuse nei confronti degli indagati, 112 complessivamente, sono di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e altri reati, fra cui ripetute estorsioni, aggravati dal metodo mafioso. Il legale dell’arrestato: "Credo sia in una situazione di incompatibilità col sistema carcerario, avendo patologie. Ancora non ho avuto contatti con il pm e con il Gip: siamo in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Il mio assistito aveva fatto un percorso positivo con il tribunale della sorveglianza ed era uscito fuori dal precedente aveva scontato una condanna e non so dire se si tratti dello stesso fatto".

L’ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Lecce, su proposta della locale procura distrettuale Antimafia. Alcuni destinatari del provvedimento, che negli ultimi tempi avevano lasciato il Salento, sono stati rintracciati e arrestati in varie province del Nord Italia, come il 59enne di Rubiera. Altri 20 soggetti risultavano invece già detenuti: le misure cautelari sono state notificate in carcere. Le attività dei militari dell’Arma hanno confermato che "il traffico di droga continua a costituire il core-business della mafia leccese", tuttavia sarebbe anche sorta, in zone del Salento, una ’joint venture’ impegnata in varie attività illecite.

"Ringrazio a nome della comunità la Magistratura e le Forze dell’Ordine per il quotidiano lavoro che portano avanti per eradicare la malapianta dal nostro paese; colpisce in particolare l’imponenza di questa maxioperazione con ben 112 soggetti indagati. Ci si impressiona sempre, quando si apprende che un arresto per reati connessi a fenomeni mafiosi avviene nella propria comunità. Anche se in questo caso la rete pare radicata altrove. Tuttavia, tutte le radici portano sempre alle stesse erbacce", ha commentato il primo cittadino di Rubiera, Emanuele Cavallaro.