REDAZIONE REGGIO EMILIA

Rubano l’auto all’amico: arrestati: "È stato lui a darcela in prestito"

In manette due uomini fermati dai carabinieri. Avrebbero preso la macchina. per andare in tabaccheria.

Immagine di repertorio

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Due uomini sono finiti in manette per un furto d’auto che avrebbero commesso insieme. Secondo la ricostruzione accusatoria, il 35enne pakistano Adil Mahmood, residente a Novellara, e un connazionale 23enne, Usama Shabir, domiciliato a Guastalla, approfittando della momentanea assenza del proprietario - che sarebbe risalito in casa perché non gradiva la loro presenza - si sarebbero impossessati della sua Bmw 318 parcheggiata in strada. I due uomini sono stati arrestati ieri alle 3 di notte dai carabinieri di Guastalla per l’ipotesi di furto aggravato dalla destrezza e dall’esposizione dell’auto sulla via. Per loro il pubblico ministero Maria Rita Pantani aveva chiesto la custodia ai domiciliari, perché il 35enne aveva appena finito una misura cautelare per un’altra vicenda, mentre l’altro non lavora, e dunque si ravvisava il rischio che commettessero di nuovo reati se rimessi in libertà.

I pakistani sono stati fermati a bordo dell’auto durante un controllo dei carabinieri e poi è anche arrivato il proprietario che era a poca distanza. A quanto risulta, il titolare della macchina più un quarto uomo hanno riferito che l’auto era aperta e sopra c’erano le chiavi. I quattro stavano chiacchierando all’aperto, poi il proprietario è entrato in casa e quand’è uscito l’auto non c’era più. I due pakistani sono comparsi ieri davanti al giudice Matteo Gambarati per la direttisima. Hanno sostenuto che l’auto fosse stata prestata loro dal proprietario perché andassero a comprare le sigarette. Il 35enne, operaio con permesso di soggiorno, è difeso dall’avvocato Ernesto D’Andrea, l’altro dall’avvocato Francesco Tirelli: i legali hanno domandato la remissione in libertà per carenza delle esigenze cautelari, richiesta che è stata accolta dal giudice in attesa della prosecuzione della direttissima che è stata rinviata a gennaio.

Alessandra Codeluppi