CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Roncocesi sul piede di guerra: "Scelta assurda, zona paralizzata"

Cantiere in partenza, commercianti e residenti: "Disagi infiniti per andare a scuola e per consegnare le merci"

Roncocesi sul piede di guerra: "Scelta assurda, zona paralizzata"

Cantiere in partenza, commercianti e residenti: "Disagi infiniti per andare a scuola e per consegnare le merci"

"Sarà il caos totale. E non solo per il traffico, lo smog, il rischio maggiore di incidenti. Sarà il caos per le nostre vite quotidiane, che verranno completamente stravolte. La merce arriverà tardi nei negozi, molti di noi dovranno rinunciare ad attività sportive o di svago perché per raggiungere certi posti ci vorrà un tempo impensabile. E, soprattutto, non sappiamo a che ora dovranno partire col bus i nostri figli per arrivare a scuola in orario. Prima di procedere con i lavori, avrebbero dovuto realizzare la famosa bretella, come era stato promesso". Sono sul piede di guerra gli abitanti di Roncocesi, a ridosso dei lavori imminenti di demolizione del ponte di via Marx, in partenza domani, con la rivoluzione della viabilità che il cantiere si portano dietro: ciò che ci si aspetta, da queste parti, è una paralisi del traffico con disagi a non finire. In ansia residenti e commercianti, si preparano al peggio: "Per questioni burocratiche, tirano giù il ponte e scaricano tutto sulla gente che vive qui – sottolineano Francesco Bruschi e Nadia Iotti, del supermercato Margherita (Conad) –. A rigor di logica, la bretella doveva già essere aperta. Il timore è che i clienti, a causa del traffico congestionato, non si fermino più da noi. Già adesso, al ponte della Modolena, la situazione è scandalosa, figuriamoci cosa accadrà d’ora in avanti. Via Villana, collegamento per Cella, è una strada strettissima con fossi da ambo i lati e con la nebbia si fa impraticabile. Ci sarà da ridere. Io sono nato qui e, ricordo, si diceva che doveva essere allargata già 40 anni fa".

Non è tutto. "Ora, i nostri ragazzi per andare a scuola partono alle 7 meno 5 e arrivano giusti giusti. A che ora dovrà partire invece il bus da adesso in poi per poter arrivare in tempo? Da qui si muovono 200 ragazzi ogni mattina – incalzano Bruschi e Iotti –. E poi c’è chi, come una nostra conoscente, non potrà più andare in palestra, perché sarà quasi impossibile da raggiungere. Però aveva pagato l’abbonamento. Perché non rimandare, allora, questi lavori a quando sarà pronta la viabilità alternativa? Perché dobbiamo essere noi e i nostri ragazzi a pagare per questa scelta? Le istituzioni non possono tirarsi indietro".

"Il corriere mi ha già avvisato: dato che sarà costretto a fare un giro più largo, la merce d’ora in poi arriverà in farmacia con ritardo di mezzora o di un’ora – spiega Antonella Distefano, titolare della farmacia –. Non basta. Perderemo dei clienti, perché, per quanto fedeli, quelli che arrivano da Cella o da Pieve dovrebbero fare un giro assurdo. E ancora, più volte la frazione ha chiesto di avere un medico qui, già ora la gente deve andare lontano per vedere un dottore, figuriamoci i disagi che ci saranno da ora in poi". Claudia Barilli del bar e la socia Roberta Zannoni vivono a Barco: "Non so a che ora dovrò partire da casa, a questo punto – le parole di Barilli –, dovremmo percorrere via Villana, che però è molto pericolosa, in caso di nebbia e ghiaccio poi non ne parliamo. Faremo una strada più lunga, quindi, da Cadelbosco penso, ora dovremo studiare il percorso, ma la benzina costa. Siamo tutti d’accordo che bisogna fare i lavori e io non sono di certo contro il progresso, ma avrebbero dovuto darci una strada degna, prima di iniziare. E poi, l’abbiamo saputo giovedì, non siamo stati informati per tempo. Abbiamo anche paura di perdere clienti".

Il timore di Silvano Grassi, della tabaccheria, è che ci mettano troppo: "Sono d’accordo con quella modifica, se poi la viabilità migliora. Ma devono fare in fretta. Cinquant’anni fa, i lavori si facevano velocemente e tutti questi problemi non c’erano". "Tra le 17 e le 18 sarà il caos – aggiunge Poled Ruiz, dipendente della tabaccheria –, si blocca tutto. Il timore è che i clienti non si fermino più, molti ora vengono da Cadelbosco o da Cella". "Avremo grandissimi disagi – il pensiero di Eugenia, una residente –, saremo costretti a fare molti chilometri in più".