DANIELE PETRONE
Cronaca

Roberto Colli, il giovane cantante ucciso dai fascisti: la sua voce risuona nelle celebrazioni dell’eccidio di Fellegara

Morì a 23 anni a Scandiano, nel Reggiano, dove si scatenò una rappresaglia contro i partigiani. Grazie ai dischi conservati dalla famiglia, sono stati ascoltati diversi suoi brani accompagnati da una performance di ballerini

Reggio Emilia, 3 gennaio 2025 – Una voce riscoperta e che risuona ottant’anni dopo su quel lembo di terra dove venne ucciso da un commando fascista. Roberto Colli aveva 23 anni e una vita piena di sogni spezzati il 3 gennaio del 1945 a Fellegara di Scandiano, nel reggiano, dove si scatenò una rappresaglia contro i partigiani. Morirono quattro persone, tra cui Roberto che non era un partigiano attivo seppur simpatizzasse per idee libertarie oltre a Renato Nironi, Nemo Gambarelli e Mario Montanari. 

La performance dei ballerini davanti al cippo monumentale dei caduti nell'eccidio di Fellegara; nel tondo, Roberto Colli
La performance dei ballerini davanti al cippo monumentale dei caduti nell'eccidio di Fellegara; nel tondo, Roberto Colli

Colli era un cantante. Un talento musicale raro dalla voce subilme, scoperto dalla Eiar, l’antesignana della Rai. Il giovane viaggiava spesso a Roma per registrare le sue canzoni. Quella sera fatale si trovava a Fellegara per coincidenza; solitamente trascorreva la notte dalla sua fidanzata fuori paese. Il 2 gennaio aveva deciso di fare visita alla madre e di fermarsi da lei: una scelta che si rivelò fatale. 

E stamattina, durante la celebrazione dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio, è stato possibile riascoltare la voce viva di Roberto grazie ai dischi conservati dalla famiglia. E davanti al cippo monumentale che ricorda la strage, sono stati fatti ascoltare i suoi brani dai titoli “Reggianina”, “Chi conosce la Giovanna?”, “Cappuccetto”, “Sogno i tuoi baci”, “Perché non torni?” e “Non piangere mamma”, accompagnati da una splendida performance di due ballerini professionisti che hanno danzato sulle note delle sue canzoni. 

Presente anche la nipote Roberta Colli, emozionatissima, che ha offerto una testimonianza toccante: “Essere qui oggi è una grande emozione. La storia di mio zio è stata taciuta a lungo in famiglia, per il dolore troppo grande. Mio padre, che quella notte fu prelevato e picchiato ma poi liberato, non ne volle mai parlare. E mia nonna Denita, la madre di Roberto, portò il lutto per tutta la vita”. 

“Invece che la morte abbiamo voluto celebrare la piena vita di un ragazzo di 23 anni che voleva soltanto amare e cantare. Lo abbiamo fatto in modo inedito con la registrazione di Colli che canta e due ballerini su un suolo dove fino ad oggi sono passate solo marce funebri”, ha aggiunto il sindaco di Scandiano, Matteo Nasciuti.