"Fidati è meglio per te se me li dai, altrimenti ti faccio vedere io cosa ti combino" e nel dire quello, per essere più convincente, gli sferrava un paio di ‘buffetti’ sulla guancia. Il tutto per dieci euro in contanti e del cibo che non voleva pagare, da cui è nata una zuffa a colpi di bottiglia, morsi e fendenti col mattarello.
Protagonisti di tutto questo sono Abderrahim Zyadate, 28 anni, marocchino di nascita ma residente a Reggio Emilia, e Haithem Azaiez, 31enne di nazionalità italiana, oggi residente a Pioltello, nell’hinterland milanese, ma all’epoca dei fatti titolare di un piccolo esercizio di ristorazione in centro a Reggio.
Per tutto ciò, i due, sono a processo davanti al giudice presso il Tribunale reggiano Michela Caputo. Zyadate, difeso di fiducia dall’avvocato Mario Di Frenna, e rappresentato in aula dalla collega Lucia Larocca, deve rispondere dei reati di insolvenza fraudolenta, estorsione, e lesioni personali aggravate e minacce; mentre Azaiez, difeso dall’avvocato Eugenio Traversa del foro di Bari, per lesioni personali aggravate. I fatti risalgono all’11 luglio del 2018, quando Zyadate si è presentato all’interno del locale ordinando un trancio di pizza che ha poi rifiutato di pagare.
Non solo, secondo il capo di imputazione allegato alle indagini coordinate dal sostituto procuratore Giacomo Forte, il 28enne avrebbe voluto farsi consegnare anche dieci euro, sotto la minaccia di fare vedere al titolare cosa avrebbe potuto "combinare", rinforzando il tutto con "piccoli schiaffi sulla guancia". Ma Azaizez, tutt’altro che intimorito dai comportamenti di Zyadate, dapprima, secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo avrebbe invitato ad allontanarsi, e poi, di fronte alla ritrosia di quest’ultimo, ne sarebbe scoppiata una vera e propria zuffa nella distesa del locale.
Zyadate, al grido di "ti giuro che ti ammazzo", avrebbe afferrato una bottiglia di birra e l’avrebbe rotta in testa al titolare, un gesto seguito anche da un morso al petto dello stesso provocandogli una ferita guaribile in una settimana. Per contro Azaiez, avrebbe risposto prima con alcuni fendenti col mattarello al fianco sinistro e alla testa, e poi anche con una serie di pugni, che avrebbero provocato al 28enne "un trauma cranico lieve", una ferita da taglio alla fronte e varie ecchimosi sulla parte alta del corpo, tutte guaribili in sette giorni.
Ieri, si è aperto il processo, in cui Zyadate è al contempo imputato e parte lesa avendo contro denunciato Azaiez. Nell’aula presieduta dal giudice Caputo, i due protagonisti della vicenda hanno deposto, fornendo la loro versione dei fatti. Il processo proseguirà il 7 settembre prossimo.
Nicola Bonafini