LARA MARIA FERRARI
Cronaca

Ripensare la città storica: "Riprogettiamo il centro con cittadini e aziende"

Incontro a Palazzo Masdoni con l’architetto Bedogni e l’assessore Mietto. Le parole chiave: memoria, innovazione e transizione ecologica. .

Incontro a Palazzo Masdoni con l’architetto Bedogni e l’assessore Mietto. Le parole chiave: memoria, innovazione e transizione ecologica. .

Incontro a Palazzo Masdoni con l’architetto Bedogni e l’assessore Mietto. Le parole chiave: memoria, innovazione e transizione ecologica. .

Orientamenti concreti per un’idea di città storica aperta all’innovazione. Sono quelli proposti dall’architetto Paolo Bedogni in una conferenza aperta alla cittadinanza, a Palazzo Masdoni, di cui è stato progettista e direttore del restauro. Ospite relatore, l’assessore alla Cultura Marco Mietto, protagonista di un breve ed efficace intervento in cui ha rilanciato gli obiettivi di Bedogni, dissipando dubbi: "Tra dieci anni la metà dei progetti annunciati sarà realizzata. Grazie anche al lavoro dell’assessora Carlotta Bonvicini". ‘Ripensiamo la città storica. Arte, luoghi, convivialità’ il titolo scelto per enunciare una riprogettazione del centro che si connetta alle immediate periferie e riveda l’anello dell’attuale circonvallazione, soffocata dalle auto, nell’ottica di una totale rigenerazione urbana. Obiettivo prioritario per Bedogni, in antitesi a diverse scelte di urbanistica riformista fondata sul decentramento del terziario, dove la mobilità ha soffocato il centro, ancora congestionato dal traffico. "Start–up, perché non si può avere innovazione senza memoria, ma nemmeno memoria senza innovazione; transizione ecologica e una decarbonizzazione compiuta entro il 2035: queste le linee da seguire – spiega Bedogni – attraverso il pieno coinvolgimento di cittadini, aziende e lo sviluppo delle tecnologie urbane. Arte e territorialità, tecnologia e bisogni da soddisfare: una città del futuro deve coinvolgere tutti questi attori e il centro dovrà porsi quale suo volano principale". Citando Carlo Ratti docente al Mit, "Le persone fanno la città", identificando lo spirito del luogo nel genius loci. Ed ecco sfilare gli esempi felici di Palazzo Masdoni, Palazzo Bussetti, Casa Loddi Strucchi, fino al Tecnopolo. "Occorre un’aggregazione sociale – prosegue Bedogni – che consenta di progettare il disordine, direbbe Richard Sennett. Qual è il problema di fondo della città storica ? Allargarla, aprire il centro. Per offrire – sempre Sennett – spazi democratici. Servono spirito e grinta nella comunità, quelli che avevano animato i nostri sogni, sull’esempio dei giovani start-uppers". Bedogni pensa a un progetto di forestazione: "Bandiamo un concorso internazionale per trasformare la circonvallazione. Investiamo nella ricerca sulla mobilità per costruire un anello green. Non diciamo che la tecnologia uccide l’uomo, è esattamente il contrario". L’assessore Mietto si concentra su cambiamento e futuro, "oggi percepiti come se non dipendessero da noi. Come fossero fuori dalla portata degli esseri umani in carne e ossa. La produzione e la diffusione di cattiva conoscenza sono tra i grandi ostacoli nella riconquista del nostro destino. In questi luoghi – riferendosi a Palazzo Masdoni, dove ora è in corso una mostra fotografica di Stefano Rossi dedicata agli anni di Enrico Berlinguer – si è coltivata una visione ottimistica dell’essere umano. Ottimismo che si è dissolto". Nostalgia e un atteggiamento di iper futuro sono altri ostacoli, dice Mietto. "Di fronte alla difficoltà di non avere le parole per immaginare il futuro allora si ripiega in un riciclaggio maldestro di passati. L’algoritmo ci ha traghettato nel nuovo creando una frattura. Ma da questa frattura si può ricominciare".