BENEDETTA SALSI
Cronaca

Rimborsi, Filippi assolto con formula piena

Dopo otto anni di processo si chiude l’iter giudiziario: "Ogni voce di spesa in Regione è stata ritenuta legittima dalla Corte d’Appello"

Rimborsi, Filippi assolto con formula piena

Assolto in via definitiva, con formula piena. Senza più ombre né macchie. Avrebbe potuto scegliere la via della prescrizione, Fabio Filippi, oggi 67 anni, ed ex consigliere regionale di Forza Italia. Ma l’ingegnere di Casina ha preferito entrare fino in fondo nel merito e sviscerare uno a uno quegli scontrini (per un totale di 145mila euro iniziali per viaggi, ristoranti, hotel, libri e consulenze) che gli venivano contestati per il suo incarico fra il 2008 e il 2012; accuse che lo hanno portato al centro del cosiddetto processo ’Spese Pazze’’, ora sfumate in una bolla di sapone. Lo ’scandalo’ scoppiò nel 2013 e, da allora, era partito il calvario giudiziario durato otto anni: nel 2017 Filippi fu condannato in primo grado per peculato a un 1 anno e 8 mesi (pena sospesa); nel 2021, in Appello, assolto per venti voci di spesa, con condanna (sospesa) ridotta a un anno e 5 mesi. Nel 2022 la Cassazione aveva annullato la condanna, con un nuovo rinvio alla Corte d’Appello. E ieri pomeriggio – assistito dagli avvocati Liborio Cataliotti e Celestina Tinelli – è arrivata l’ultima soddisfazione: assolto in via definitiva. "La procura generale aveva chiesto di derubricare i reati (riguardo circa 15mila euro di rimborsi) da peculato a truffa, non procedibile poi per prescrizione. Ma la Corte d’Appello, con una sentenza meticolosissima, dopo quattro ore di camera di consiglio ha ritenuto legittima ogni voce di rimborso di Filippi e lo ha assolto con formula piena", commenta Cataliotti.

Filippi, è soddisfatto?

"Il processo è durato otto anni. Ma io, in coscienza, sono sempre stato tranquillo. Ho rinunciato alla politica per questa vicenda. Ma la verità è che io ero troppo onesto".

Adesso che fa?

"Faccio il nonno. E il mio lavoro: l’ingegnere civile, a partita Iva. Lavoro tanto, mi diverto e non ho più scocciature... ".

Come vive questa sentenza?

"Non è una rivincita, è giustizia vera. Ero stato condannato per un reato non vero. Non ho mai preso soldi dal cassetto: io pagavo poi chiedevo rimborsi solo per attività politica. Ci sarebbe stata la prescrizione, ma siamo andati nel merito per dimostrare che non c’era reato e non avere macchie. E siamo gli unici assolti al 100% (con Salomoni e Leoni, ndr). Abbiamo argomentato ogni voce, una per una".

Ha qualche sassolino da togliersi dalle scarpe, ancora?

"Io sono stato bravissimo nella politica. Me lo dico da solo. Mi sono sempre impegnato per il mio territorio e ho ottenuto tante cose. Per questo davo tanto fastidio agli altri. Ma questo processo è stata una farsa, non avevo scheletri nell’armadio e non ne ho ancora oggi. E questa è la dimostrazione".