YLENIA ROCCO
Cronaca

Giovane morto nello schianto, il fratello: "Sono una scatola vuota. Vorrei rivedere Riccardo mentre apre il cancello"

Filippo Fanti racconta il suo legame, affettivo e di lavoro, con Riki. Il 22enne ha perso la vita all’alba di domenica alla guida della sua auto

Riccardo (al centro), col papà Eddy e il fratello al concerto degli AC/DC

Riccardo (al centro), col papà Eddy e il fratello al concerto degli AC/DC

Reggio Emilia, 27 agosto 2024 – “Vorrei rivederlo ancora aprire il nostro cancello di casa...". La voce di Filippo Fanti è malinconica, rassegnata al destino crudele che, alle prime luci del mattino di domenica, ha strappato via a una famiglia, e alla sua comunità, la vita giovanissima di Riccardo Fanti, il 22enne di Gattatico deceduto in un incidente sulla via Emilia a San Prospero di Parma, quando ormai era quasi arrivato a casa.

"Quando realizzi ciò che è successo – dice Filippo, il fratello maggiore – quello che avverti è un forte dolore allo stomaco. Non sento più nulla, sono una scatola vuota, una marionetta senza più forze. È straziante sapere che il tuo fratellino non c’è più...".

Eppure deve farsi forza, soprattutto per mamma Angela e papà Eddy, che nella giornata di ieri hanno spento i cellulari per rifugiarsi nello scrigno dei ricordi. "Credo non ci sia dolore peggiore che perdere un figlio – riflette –. Saranno periodi lunghi e difficili, perché la nostra famiglia non sarà più quella di prima. Dovremo imparare ad andare avanti e sono sicuro che Riccardo da lassù ci aiuterà sempre".

Erano già tre anni che Filippo era andato a vivere da solo "ma io e Riccardo ci vedevamo quasi tutti i giorni". Riccardo infatti lavorava come tecnico specializzato assieme al fratello maggiore nell’azienda Ram Service di Reggio. "Mio padre aveva un’attività di trasporti ma nessuno dei due ha voluto intraprendere il suo percorso – ricorda Filippo –, così ho iniziato a lavorare come tecnico meccanico e Riky mi ha seguito. In realtà aveva iniziato a lavorare già dall’estate della seconda superiore, con uno stage, poi è arrivato in pianta stabile".

Un rapporto di amore quello tra Riccardo e il suo fratellone, che contavano 8 anni di differenza. "Ogni tanto si discuteva, come è normale tra fratelli, ma siamo sempre andati molto d’accordo". Condividevano la passione per il calcio, per l’Inter, la squadra del cuore. "Spesso si andava a San Siro per la Champions League o la Serie A con il nostro amico Davide. E ci saremmo organizzati anche per il campionato di quest’anno, ma non avevamo ancora deciso le date". Poi, un ultimo doloroso pensiero a Riky: "Un fratello è un compagno di vita e lui sarà sempre la mia spalla".

La salma del 22enne resta a disposizione della procura di Parma, che deciderà se far eseguire l’autopsia. Solo dopo sarà fissata la data per il rito funebre.