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Rete idrica e fogne sotto pressione. Emergenze tra collina e Appennino
Metà della rete acquedottistica e fognaria reggiana ha subito un forte stress a causa delle bombe d’acqua d’inizio settimana. Decine i cantieri, grandi e piccoli, dalla città alla montagna aperti da Iren Acqua Reggio (ex Ireti). Da una prima lista, gli interventi di emergenza - affrontati e risolti da Arca tramite Ia società durante l’ondata di maltempo dei giorni scorsi - sono collocati nella fascia tra collina e appennino: a Carpineti (via Molino Baroni e via Dorgola); a Castelnovo Monti (via Gatta e via Campolungo); a Vetto (via Castellina e al pozzetto di Cà Giamarra); tra Sedrio e Pecorile, a Vezzano… Ci si accorge della necessità di acqua potabile quando non c’è, e l’erogazione non è mancata a lungo grazie al lavoro di decine di persone - tra operai e tecnici - che si sono spese per assicurare il servizio alla popolazione della montagna.
L’ex Ireti gestisce anche 3.550 km di rete fognaria, do cui 600 km di rete nera e circa 820 km di rete bianca: quella ad esempio esplosa a Cerezzola di Canossa, con i tombini fatti saltare dalla pressione delle acque che scendevano a valle dall’area di Trinità tramite un collettore che passa sotto la frazione lungo la fondovalle Enza.
Oltre alla rete di tubature e collettori, sono gestiti anche quasi mille scolmatori e una decina di vasche di prima pioggia. La ricognizione della situazione è ancora in atto.
f.c.