BENEDETTA SALSI
Cronaca

“Resistenza inventata”, il preside: “Valutiamo azioni dovute”

Il caso scoppiato al liceo Moro dopo la diffusione di volantini da parte di una docente di lettere

La foto delle partigiane allegata al volantino nella bufera e l'ingresso del liceo Aldo Moro di Reggio Emilia

La foto delle partigiane allegata al volantino nella bufera e l'ingresso del liceo Aldo Moro di Reggio Emilia

Reggio Emilia, 6 giugno 2024 – "Una resistenza nata dopo l’8 settembre del ’43, pagata dagli alleati, inventata come questa foto".

Si è rivelato un ultimo giorno di scuola movimentato, quello del liceo Aldo Moro di Reggio Emilia, città del Tricolore e Medaglia d'Oro al valor militare della Resistenza. Due volantini 'revisionisti' e complottisti sono infatti stati distribuiti mercoledì da una professoressa di lettere agli studenti di una classe quinta del liceo Aldo Moro di Reggio Emilia. E alcuni studenti straniti hanno poi segnalato il tutto al loro professore di storia che ha informato il preside. Ed è scoppiato il caso.

In quei fogli, infatti, da una parte si attacca l’Agenda 2030, che non avrebbe come obiettivo lo sviluppo sostenibile - secondo la docente -, ma, ad esempio, le vaccinazioni forzate, il controllo delle risorse e il razionamento sull'acqua.

La seconda parte del materiale distribuito agli alunni riguarda invece la Resistenza contro il fascismo, una "invenzione" secondo la prof. Nel foglio, sopra una nota foto in bianco e nero con tre partigiane, si legge un testo infarcito anche di errori grammaticali: "Partigiane ne abbiamo? No pare proprio di no ed allora che si fa? Si prendono tre tizie e le si arma per far la foto. Ma i partigiani come diceva Albertazzi di solito si vedono di schiena, e queste le vediamo di fronte: la prima a destra ha un fucile forse un po’ troppo lubrificato e perciò ha un fazzoletto o un giornale per non sporcarsi... Ovvove il vestito della festa. Al centro, non sapendo come impugnarlo, decide di trascinare il fucile tenendolo come un ombrello". E ancora: " Quella sulla sinistra invece vuole proprio far fuori qualcuno e lo punta con cipiglio guerresco peccato che... il fucile è rovesciato quindi il grilletto guarda verso l'alto. Bella foto che conferma una Resistenza nata dopo l’8 settembre del ’43, pagata dagli Alleati, inventata come questa foto".

Il preside del liceo Moro, Daniele Cenini, ha fatto sapere: "Avendo ricevuto delle segnalazioni relative alla presenza a scuola di fogli in cui, oltre a sconfessare gli obiettivi previsti dall’agenda 2030, viene negata la partecipazione delle donne alla Resistenza e per giunta viene offesa la Resistenza stessa, sto operando i doverosi approfondimenti per accertare quanto accaduto".

E ancora: "Colgo l’occasione per condannare fermamente il contenuto inaccettabile di tali fogli, ribadendo con chiarezza l’altissimo valore della Resistenza (e del contributo ad essa portato dalle donne), quale elemento fondante della Costituzione e della Repubblica Italiana, riconoscendo altresì l’antifascismo come principio in cui il liceo Moro si riconosce da sempre. Se tali gravi negazioni dei valori alla base della scuola italiana saranno confermate, si avvieranno le azioni dovute, nello spirito di tutela dell’istituzione educativa che rappresento".

Una bufera che, ovviamente, si è spostata anche sul piano politico, a poche ore dalle elezioni.

Da una parte il parlamentare Gianluca Vinci di Fratelli d'Italia (candidato anche al consiglio comunale di Reggio) che difende la prof: "In Italia c’è ancora libertà di pensiero e di parola e questa docente, probabilmente anche perché vicina alla pensione, ha dato semplicemente una sua versione della storia. E’ incredibile poi che la Sinistra vi si scagli con tanta veemenza quando leggiamo ogni giorno una racconto manipolato delle vicende di quegli anni".

Mentre la Cgil territoriale chiede a gran voce che vengano presi provvedimenti contro la docente: "Gli studenti del liceo Moro con la loro incredulità e indignazione costituiscono uno spiraglio di resistenza. Per salvare questa scuola, per non disperdere l’indignazione di questi studenti, auspichiamo e chiediamo che la dirigenza scolastica e il Provveditorato agli studi prendano una posizione chiara e assumano i conseguenti provvedimenti nei confronti di chi dovrebbe presiedere allo sviluppo intellettuale dei ragazzi e invece ha abusato del proprio ruolo educativo a favore di disvalori contrari ai principi sanciti dalla nostra Costituzione antifascista".