CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Residenti sul piede di guerra: "Zona stazione fuori controllo, la città scenda in strada con noi"

Il Comitato IV Novembre annuncia una manifestazione in piazzale Marconi: "Venite tutti. Qui le ragazzine si vendono per una dose e c’è una guerra tra bande armate di coltelli".

Residenti sul piede di guerra: "Zona stazione fuori controllo, la città scenda in strada con noi"

Residenti sul piede di guerra: "Zona stazione fuori controllo, la città scenda in strada con noi"

Esplode la rabbia dei residenti della stazione dopo l’ennesima scena da Far West in strada: se martedì in viale IV Novembre un ragazzo ghanese di 26 anni è stato ferito con due coltellate all’addome ed è finito in ospedale, venerdì un uomo si è ferito alla mano lanciando una bottiglia mentre intorno a lui due gruppi si urlavano contro minacce da un lato all’altro del viale, giurandosi vendetta. Sono state ore, poi giorni, ad altissima tensione nel quartiere. E i residenti, già da tempo esasperati da continui furti, violenze, risse, aggressioni, spaccio a cielo aperto e scene varie di degrado, ridotti allo stremo da una situazione che definiscono "invivibile", hanno deciso di scendere in piazza. Il comitato organizzerà "una manifestazione per la legalità in piazzale Marconi" ad autunno. "I negozianti sono esasperati dalle bande di spacciatori, i residenti vivono nella paura, le ragazze che camminano verso la stazione sono molestate da spacciatori che si sentono onnipotenti. Tutta la cittadinanza deve partecipare, perché quello che sta avvenendo in stazione è un problema gravissimo, riguarda la sicurezza di tutti gli abitanti della provincia, perché tutti prima o poi prenderanno un treno. Quarantamila persone ogni giorno transitano per queste strade". E manca un presidio fisso delle forze dell’ordine, segnalano sempre i residenti. "Pochi giorni fa un ragazzo magrebino è finito in ospedale in gravi condizioni dopo una bottigliata alla testa in via Alai. Una settimana dopo un ghanese è stato accoltellato da un magrebino in viale IV Novembre. E oggi (venerdì sera) la vendetta è arrivata, nello stesso posto, stavolta con una bottiglia rotta. Le risse sono costanti e quotidiane. Il quartiere è fuori controllo. La polizia arriva in massa solo dopo che la coltellata è già stata data. Non c’è presidio del territorio". E ancora: "Il questore suggerisce infelicemente di blindare le cantine: i cancelli blindati li paga lui? Questa idea ci riporta alla difesa medievale: contro i barbari dobbiamo alzare muri, scavare fossati. Il contado non si riesce a controllare. Con queste dichiarazioni il questore ammette implicitamente che non esiste e non ci sarà controllo. Qui bisogna evitare una guerra tra bande che sta avvenendo con coltelli di 20 centimetri. Arriveranno un giorno alle pistole e si spareranno da un lato all’altro del viale. Vediamo chiaramente il finale di questa storia". Le forze dell’ordine svolgono un gran lavoro, dando il massimo con le risorse che hanno a disposizione. I poliziotti "arrivano dopo le coltellate e devono frapporsi tra le bande per meno di 2.000 euro al mese. Storia che la politica locale, il questore e il prefetto sembrano ignorare". Pochi giorni fa il segretario del Siulp ha dichiarato al Carlino: “Lì una pattuglia da sola non può far niente” e “Quel quartiere dopo una certa ora è impraticabile, e lo dico da uomo di 48 anni e per giunta ispettore di polizia”, “La vecchia amministrazione ha sempre minimizzato” e poi “L’Esercito ben venga”. "Tutto ciò la dice lunga sulla situazione, degenerata verso un punto di non ritorno. State giocando con il fuoco. Ci sono ragazze giovani e giovanissime che si vendono per una dose sotto i portici dei condomini di via Alai. Questa non è più Italia".