Reggio Emilia, 10 novembre 2023 – E’ sciopero all’Inalca di Reggio Emilia, in via Due Canali, al servizio logistica. All’alba i lavoratori Fit Cisl hanno iniziato una protesta sindacale “contro uno scenario da incubo che pare uscito da un film coi padroncini degli anni Settanta”. “Comportamento antisindacale, pressioni, discriminazioni e rimozione dal posto di lavoro di un responsabile sindacale aziendale regolarmente designato. Una persona colpita da malore con tanto di referto medico che attesta i traumi ricevuti. Nulla in confronto a un impiego assolutamente inadeguato di dispositivi di protezione utili a proteggere chi lavora e la sicurezza dei consumatori”, dicono i rappresentanti sindacali. Che aggiungono: “Accade nell’area logistica dello stabilimento Inalca di Reggio, a causa del legale rappresentante di una azienda appaltatrice, Fabbrica del Lavoro Srl, le cui azioni sono state messe nero su bianco in tre denunce che abbiamo inviato nelle ultime 48 ore alle autorità competenti: Ispettorato del Lavoro e Servizio di prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro (Spsal)”. E altre due denunce sono pronte a partire, “con il pieno appoggio del segretario regionale Fit Cisl, Salvatore Corbisiero”. A parlare è Gaetano Capozza, segretario provinciale del sindacato: “E’ una situazione che sporca l’immagine di Inalca, importante aziende che vorrei conoscesse nel dettaglio cosa sta accadendo ad opera di Fdl e del suo legale rappresentante, al quale è stata data in gestione l’area di movimentazione delle carni congelate prima che entrino nella fase di produzione e dopo il ciclo produttivo per lo smistamento. Più volte abbiamo richiesto a Fabbrica del Lavoro tutte le informazioni relative alla scadenza dei dispositivi di protezione. Parliamo di vestiario tecnico come tute anti-freddo, giacche, gilet isotermici e abiti da lavoro. I dispositivi di protezione hanno sempre una scadenza fornita dal produttore, ma per Fdl Srl vanno sostituiti solo quando usurati”. Fit Cisl segnala pure come il rappresentante della Fdl “in più occasioni ha riunito i lavoratori cercando di condizionare la loro scelta sulla contrattazione in corso” e il responsabile sindacale aziendale di Fit Cisl “è stato isolato e discriminato rispetto agli altri lavoratori”, escluso dalle chat di organizzazione del lavoro nel chiarissimo tentativo di “sminuire la figura di questo esponente sindacale”. E quando all’alba il numero uno di Fdl ha saputo dei picchetti davanti ai cancelli, “ha chiamato gli altri lavoratori facendoli passare in slalom e nel buio delle 4.30 del mattino attraverso l’area di carico e scarico dei camion. Il motivo di quel passaggio? I tornelli non funzionanti. Inutile dire che i tornelli, però, funzionano benissimo. Il punto è che è stata messa a repentaglio la sicurezza dei lavoratori invitati ad entrare per quel varco”.
CronacaReggio Emilia, sciopero alla logistica dell'Inalca