"Con quei soldi han comprato lo stadio… Non certo il mio cuor’. Basterebbe forse questa frase, utilizzata dalle Teste Quadre per chiamare a raccolta i tifosi e invitarli ad indossare qualcosa di granata, per arrivare al centro della rivalità tra Reggiana e Sassuolo che stasera – a partire dalle 20,30 – si affronteranno al ‘Città del Tricolore’ con una cornice di pubblico prevista di oltre diecimila spettatori.
Un duello che affonda le proprie radici nella querelle che portò all’acquisto dell’impianto all’asta da parte della Mapei nel dicembre del 2013. Un nervo scoperto per i fedelissimi della Regia che si sono spesso sentiti ‘ospiti’ in casa propria, in quel ’Giglio’ costruito a inizio anni ’90 anche coi soldi degli abbonamenti pluriennali.
Stasera però la politica, i budget, le frecciate e le prospettive lasceranno finalmente spazio al verdetto del campo, quello più importante quando si parla di sport. La Reggiana ci arriva dopo tre pareggi consecutivi, ma purtroppo in zona playout mentre il Sassuolo è la corazzata-capolista (31 punti) destinata a tornare subito in Serie A. I neroverdi hanno vinto sei delle ultime sette partite durante le quali hanno segnato 21 gol, subendone 5. In poche parole, negli ultimi due mesi, Berardi e compagni hanno viaggiato a una media di 3 reti realizzate a match, con picchi spaventosi, com’è avvenuto con Cittadella (6-1), Brescia (5-2) e nell’ultima con la Salernitana (4-0). In teoria non dovrebbe esserci storia, ma come ha sottolineato anche Viali: è proprio questo il sale dello sport, cercare di sovvertire i pronostici, coi bookmakers che danno la vittoria dei granata a 4 e quella degli ospiti a 1,80, mentre il pareggio è quotato a 3,5. Tutto sommato, alla Reggiana il segno ‘X’ andrebbe bene: non è questa la partita in cui pretendere di decollare. Ci si aspetta però una strenua resistenza agli assalti avversari, una gara intensa, giocata col cuore in mano, fac-simile del derby col Parma del 2 settembre 2023. I granata non avranno né Cigarini né capitan Rozzio, con Viali che probabilmente riproporrà un 3-5-2 o un più accorto 4-5-1. Di sicuro ci sarà Bardi tra i pali, poi i veterani Sampirisi, Meroni, Marras e Gondo, mentre il resto sarà come al solito un piccolo rebus, perché Viali ci ha abituato a cambiare ogni volta, adattandosi alle caratteristiche avversarie. Potrebbe esserci una chance da titolare per Kabashi che il mister vede come alter ego di Ignacchiti, mentre sul partner di Gondo è nebbia fitta: Pettinari meriterebbe fiducia dopo il gol a Cesena, Vergara invece sembra perfetto per una gara di attesa e ripartenza, mentre Vido ha dalla sua esperienza e mestiere. Da decifrare pure la posizione di Sersanti, adattato spesso sulla fascia per sfruttarne la corsa, ma mai a proprio agio come quando frequenta la mediana, il suo pane.
Curiosità. All’ultimo momento è cambiata anche la designazione: niente Maresca, di fatto il top della categoria, al suo posto Forneau che invece ha una carriera ormai costellata di errori che lo stanno allontanando dalla massima serie.