Per raggiungere la salvezza bisognerà necessariamente invertire il trend al ‘Città del Tricolore’. Un ‘andazzo’ che ci dice che ogni volta che la Reggiana scende in campo davanti ai propri tifosi parte, in media, con l’handicap di un gol subito (1,14 per la precisione). Sono infatti già 8 le reti incassate dai granata nelle 7 gare interne disputate fin qui: 2 con il Mantova, 3 con il Sudtirol, una con il Cosenza e 2 con il Catanzaro. Troppe. Soprattutto se a differenza dell’anno scorso si fa più fatica a fare qualche blitz in trasferta. Anche nell’ultima gara con i calabresi, a fronte di una discreta manovra offensiva, l’impressione di fragilità della squadra nella fase di ‘interdizione’ è stata netta. Un gol annullato a Pontisso per un fuorigioco millimetrico, un altro clamorosamente ‘ciccato’ dallo stesso Pontisso praticamente a porta sguarnita, un palo (di Koutsoupias) e una traversa (di Biasci) hanno evitato guai peggiori, ma ‘ai punti’ - come si dice nella boxe - avrebbe meritato la squadra di Caserta.
È quindi arrivata l’ora di fare riflessioni approfondite anche perché all’orizzonte ci sono impegni ancora più difficili e la difesa, già messa a dura prova con l’infortunio di Sampirisi, rischia di perdere un’altra colonna come Rozzio (foto).
Il verdetto sulle condizioni del capitano è slittato ancora. Lo staff sanitario si vuole prendere altro tempo per valutare le condizioni della caviglia sinistra dello stopper, uscito per infortunio al 21’ del secondo tempo nella gara con il Catanzaro.
Gli esami radiografici effettuati subito dopo l’incidente avevano escluso fratture, ma il problema potrebbe essere ai legamenti dell’arto che – nello scontro con Brighenti – è rimasto sotto il peso del difensore avversario compiendo un movimento innaturale. Questa mattina – dopo ulteriori esami strumentali - ci sarà un consulto tra i vari componenti per capire bene come procedere e se ci sarà bisogno di intervenire chirurgicamente oppure se basterà una terapia conservativa, abbinata a cure specifiche. Nel primo caso Rozzio tornerebbe probabilmente solo nel 2025, mentre nel secondo invece potrebbe eventualmente riuscire a tornare in pista prima del previsto. Quest’anno le diagnosi comunicate dalla Reggiana vanno però prese con le molle. L’ultimo esempio riguarda Gondo, dato per indisponibile ‘tra le sei e le otto settimane’ il giorno 11 ottobre e che poi ha ripreso ad allenarsi il 31 dello stesso mese. Siccome non esiste uno staff medico che faccia i miracoli a nessuna latitudine, qualcuno da qualche parte deve aver sbagliato a fare i conti e per fortuna Cedric li ha smentiti con i fatti. Speriamo che in qualche modo accada lo stesso anche con Rozzio, perché la squadra ha davvero tanto bisogno della sua leadership.