REDAZIONE REGGIO EMILIA

Redas come un grande cinema per la premiere del film su Matteotti

Prodotto interamente in Val d’Enza, ha visto la partecipazione di decine di persone del territorio.

Redas come un grande cinema per la premiere del film su Matteotti

A due giorni dal centenario del rapimento e dall’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti per mano fascista, a Montecchio è stato proiettato il film "Matteotti - Un circo italiano" del regista Riccardo Manfredi, prodotto in Val d’Enza con la partecipazione di decine di persone (in primis Daria Spaggiari, Cristiana Di Vico e Titti Bertani) tra costumisti, truccatori, tecnici, artigiani ed attori - sia professionisti che improvvisati, come bimbi di 5 anni ed anziani di 93. Un film prodotto da Cinevillon, con il sostegno dell’amministrazione comunale. La premiere si è svolta al Redas, trasformato in una suggestiva sala capace di ospitare le centinaia di persone accorse per l’evento. Un film con una trama già scritta dalla Storia, ma con una sceneggiatura complessa di avvicinamento a spirale al delitto che segnò l’inizio della Dittatura. Una sintassi reinventata, montaggio intellettuale ed emotivo allo stesso tempo, dove tecnologia ed artigianalità si sono mescolati. Il regista lo ha definito una "poesia collettiva", una "produzione cinematografica piratesca che non ha voluto lottare contro i draghi delle banche, della distribuzione…", e realizzato come all’epoca di Meliés come un cantiere sperimentale di tutti i mestieri del cinema: "In un era di film tutti finti, non abbiamo usato la deficienza artigianale costruendo a mano gli oggetti di scena, cucendo i costumi…". Il sindaco ha raccontato come 4 anni fa rimase rapito dall’arte di Manfredi: "Matteotti si è opposto alla follia. Il cinema diventa strumento di narrazione epica di un territorio, di un fenomeno e un personaggio. Quella di Riccardo è una cinematografia che non pensa a far cassetta. È un canto corale".