Reggio Emilia, 6 maggio 2018 – Una maglietta bianca con la un scritta semplice e fortissima: “Ciao Rebecca”, gli occhi rossi e la mente a quel sorriso che non si spegnerà mai nei cuori di nessuno. Si sono ritrovate tutte insieme, le compagne di quel rugby che tanto amava, per ricordarla e trovare conforto le una nelle altre a una settimana dal terribile incidente che ha provocato la morte di Rebecca Braglia, reggiana di appena 18 anni.
Rebecca è morta il 2 maggio all'ospedale di Cesena, dove era stata portata domenica scorsa da Ravenna: aveva avuto un trauma cranico dopo un placcaggio di gioco. I genitori hanno deciso di donare gli organi, e il funerale dovrebbe essere martedì o mercoledì, in duomo a Reggio Emilia.
L'hanno ricordata alla cittadella di Moletolo a Parma, dove giocava nelle Amatori, assieme al presidente del Comitato Regionale Rugby Emilia Romagna e soprattutto al padre, Giuliano Braglia. “Rebecca si è sempre ritenuto una rugbista. Giocava da quando era piccola e ha sempre continuato a farlo – ha detto con voce ferma alle ragazze sedute ai suoi piedi -. Quello che vi chiedo è di dare il massimo nel rugby e usare bene la vostra vita. Perché rimaniamo vivi finché siamo nel cuore di qualcuno e Rebecca ora viva nel vostro cuore. Per cui – ha ribadito -: giocate e date il massimo”. Un discorso commosso che le ragazze hanno ascoltato in grande silenzio e con gli occhi rossi e che si è concluso con un lungo, commosso applauso.
Una corona di fiori a forma di cuore è stata deposta dietro a una porta.