GIULIA BENEVENTI
Cronaca

Rapine nelle farmacie, appostamento e colpo sventato: arrestati due fratelli

Reggio Emilia: l’intervento delle forze dell’ordine martedì a Novellara. Un agente è stato colpito alla testa con un martello durante una colluttazione con i malviventi che sarebbero responsabili di altri due colpi, avvenuti sempre in farmacia nelle settimane scorse

L'intervento delle forze dell'ordine alla farmacia di Novellara

L'intervento delle forze dell'ordine alla farmacia di Novellara

Reggio Emilia, 7 dicembre 2024 – I rapinatori erano in due, fratelli, con la pistola puntata contro il personale della farmacia Rivi a Santa Maria della Fossa, Novellara. Quello che non avevano calcolato era l’appostamento delle forze dell’ordine in zona, programmato proprio per via di episodi simili ricorrenti avvenuti nell’ultimo periodo. Un poliziotto è entrato e si è lanciato su uno dei due rapinatori. L’altro malvivente è intervenuto e, per tentare di liberare il fratello dalla presa del poliziotto, ha colpito quest’ultimo in testa con un martello: quattro punti di sutura.  L’arrivo dei rinforzi ha messo fine alla rapina, i due uomini sono stati arrestati in flagranza di reato per tentata rapina aggravata e lesioni personali cagionate al pubblico ufficiale, nonché per la detenzione del revolver.  La dinamica del colpo sventato martedì sera nella Bassa viene ricostruita passo a passo in una nota divulgata in queste ore dalla questura. A finire in manette nel corso di un’operazione congiunta della polizia di stato e dell’Arma dei carabinieri sono stati due fratelli italiani: uno quarantunenne, con alle spalle precedenti per rapina, l’altro ventitreenne, con piccoli precedenti.

I fatti

Nella serata di martedì i due fratelli, con il volto travisato, guanti calzati e armati di pistola, hanno fatto irruzione all’interno della farmacia Rivi di Novellara, intimando alle farmaciste di consegnare loro l’incasso.

“Poiché nelle ultime settimane si erano verificati episodi analoghi, sempre in prossimità dell’orario di chiusura, le forze di polizia avevano messo in campo tutte le pattuglie disponibili, monitorando alcune farmacie e tabaccherie ritenute sensibili” spiegano dalla questura. Con ‘sensibili’ si intende locali sprovvisti di videosorveglianza e che avrebbero potuto offrire ai malviventi delle vie di fuga.

L’intuizione delle forze dell’ordine si è rivelata corretta: dopo aver visto i due rapinatori entrare in farmacia, i poliziotti ed i carabinieri appostati nei paraggi hanno fatto irruzione, intimando ai due di arrendersi e di deporre le armi. I due non hanno ceduto e ne è nata una colluttazione. Un sovrintendente della polizia di Stato, sfruttando un attimo di distrazione di un rapinatore, gli si è avventato addosso nel tentativo di disarmarlo.

A quel punto è entrato in azione il complice che, tentando di liberare il fratello, ha colpito il poliziotto al capo con un martello. L’operazione delle forze dell’ordine si è conclusa con successo grazie all’arrivo dei rinforzi e alla prontezza degli agenti e dei militari sul posto.

La perquisizione e le altre rapine

Gli accertamenti di polizia e carabinieri sono proseguiti fino a tarda notte, quando sono state perquisite le abitazioni dei due rapinatori. Durante i controlli sono emerse tracce del loro coinvolgimento in altre due rapine, avvenute sempre in farmacia nelle settimane precedenti.

Il 13 novembre, riferiscono le forze dell’ordine, i due avevano preso di mira la farmacia La Roncina di via Tito. Erano entrati in azione intorno alle 18,30, minacciando la farmacista con un taglierino. Dopo essersi preso l’incasso di 2.600 euro erano scappati a bordo di un’auto parcheggiata nei paraggi.

Dopo due giorni, il secondo colpo, questa volta alla farmacia San Bartolomeo in via Arpea. Il modus operandi era sempre lo stesso: volto travisato da cappucci e sciarpe, guanti calzati e armi in pugno, avevano fatto irruzione intorno all’orario chiusura.

Uno dei due aveva con sé una pistola di piccole dimensioni utilizzata per minacciare la farmacista. Non avevano però messo in conto la possibile reazione della donna, che ha provato a fermarli più volte.

Le hanno strappato di mano e rotto il telefono col quale stava per chiedere aiuto, l’hanno aggredita fisicamente e chiusa in bagno in modo da poter scappare con un bottino di circa 200 euro contanti.

Le indagini

Oggi è arrivata la decisione del Giudice per le indagini preliminari che ha condiviso il quadro probatorio delineato, convalidando l’arresto in flagranza di reato ed emettendo al contempo la misura cautelare della custodia in carcere anche per le rapine dei giorni precedenti. I due fratelli dovranno così rispondere di tre rapine pluriaggravate, detenzione di arma clandestina e lesioni personali.