di Giulia Beneventi
Erano in due, fratelli, con la pistola puntata contro il personale della farmacia Rivi a Santa Maria della Fossa, Novellara. Non avevano calcolato l’appostamento delle forze dell’ordine in zona. Un poliziotto è entrato e si è lanciato su uno dei due rapinatori. L’altro, per tentare di liberare il fratello dalla presa del poliziotto, ha colpito quest’ultimo in testa con un martello: quattro punti di sutura. L’arrivo dei rinforzi ha messo fine al colpo, i due uomini sono stati arrestati in flagranza di reato per tentata rapina aggravata e lesioni personali cagionate al pubblico ufficiale, nonché per la detenzione del revolver; ora sono in custodia cautelare in carcere.
La dinamica della rapina sventata martedì sera nella Bassa viene ricostruita passo a passo in una nota divulgata ieri dalla questura. A finire in manette nel corso di un’operazione congiunta della polizia di stato e dell’Arma dei carabinieri sono stati due fratelli italiani: uno quarantunenne, con alle spalle precedenti per rapina, l’altro ventitreenne, con piccoli precedenti. Con il volto travisato, guanti calzati e armati di pistola, hanno fatto irruzione nel locale, intimando alle farmaciste di consegnare loro l’incasso.
Poiché nelle ultime settimane si erano verificati episodi analoghi, le forze dell’ordine tenevano monitorati i locali sprovvisti di videosorveglianza e che avrebbero potuto offrire delle vie di fuga. L’intuizione si è rivelata corretta: all’arrivo degli agenti e dei militari, però, i due non hanno ceduto e ne è nata una colluttazione in cui è rimasto ferito un sovrintendente della polizia di Stato.
Gli accertamenti sono proseguiti fino a tarda notte, perquisendo le abitazioni dei due rapinatori. Durante i controlli sono emerse tracce del loro coinvolgimento in altre due rapine. Il 13 novembre i due avrebbero preso di mira la farmacia La Roncina di via Tito. Sarebbero entrati in azione intorno alle 18,30, minacciando la farmacista con un taglierino, per poi fuggire a bordo di un’auto parcheggiata nei paraggi con l’incasso di 2.600 euro. Dopo due giorni il secondo colpo, questa volta alla farmacia di San Bartolomeo in via Arpea. Stesso modus operandi: volto travisato da cappucci e sciarpe, guanti calzati e armi in pugno, avrebbero fatto irruzione intorno all’orario chiusura. Uno dei due avrebbe avuto con sé una pistola, utilizzata per minacciare la farmacista. La donna ha però reagito, provando a fermarli più volte. A quel punto le avrebbero strappato di mano il telefono col quale stava per chiedere aiuto, l’avrebbero aggredita e chiusa in bagno in modo da poter scappare con 200 euro contanti.