REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Ragionare e difendere. Non gioco selvaggio"

Il tecnico ateniese: "I nostri avversari si conoscono bene e sono una squadra solida. Dovremo controllare il ritmo".

Coach Priftis invita a ragionare

Coach Priftis invita a ragionare

"Affrontiamo la prima trasferta europea della nostra Basketball Champions League contro una squadra solida che è sicuramente il riferimento principale del suo campionato – ha spiegato Priftis alla vigilia – i nostri avversari hanno un organico composto da giocatori che sono qua da tanto tempo, si conoscono bene e giocano anche in nazionale ungherese. Dovremo disputare una partita fatta di grande concentrazione, soprattutto nel controllare il ritmo e non giocare un basket ‘selvaggio’ che aumenti troppo il numero di possessi. Il punto di partenza dovrà essere la nostra difesa, così come è stata nelle ultime gare, ma indubbiamente serviranno passi in avanti anche dal punto di vista offensivo".

Il coach della Pallacanestro Reggiana analizza la sfida di questa sera, ma traccia anche già un perimetro all’interno del quale questa nuova Unahotels potrà e dovrà muoversi. In quel suo ‘non giocare un basket selvaggio’ c’è l’essenza di tutto, perché è l’esatta descrizione di quello che i biancorossi dovranno evitare di fare sia oggi che domani. Uno ‘status’ che è in netta contrapposizione con le caratteristiche della squadra della scorsa stagione. Niente più partite ai 100 all’ora né ‘sparatorie’ con un’infinità di tiri (spesso…) fuori dagli schemi che a volte venivano messi a segno grazie al talento individuale, ma un gioco certamente più controllato e che permetta alla difesa di essere quasi sempre schierata. E pressante. Questo per sfruttare i tentacoli difensivi di Faye, ma anche i chili e la prestanza fisica di Barford, Grant, Gombauld e compagnia.

In poche parole, tutto quello che fa parte di un’organizzazione ‘di sistema’, con una difesa molto fisica e che altrimenti potrebbe essere messa in difficoltà dal ‘corri e tira’ degli avversari. Il tecnico sottolinea inoltre, comprensibilmente, la conoscenza reciproca che ha il ‘Falco’ che è reduce da una stagione in cui si è laureato ancora campione nazionale e ha così confermato gran parte del roster. Da questo punto di vista gli ungheresi hanno un vantaggio che cercheranno di far pesare con una circolazione di palla già fluida e schemi che spesso vengono eseguiti a memoria. La Pallacanestro Reggiana ha però tutte le carte in regola per uscire a braccia alzate da questa prima trasferta europea, a patto che non sia troppo ‘selvaggia’.

Francesco Pioppi