Non si facevano scrupoli ad entrare nelle abitazioni neppure quando all’interno c’erano i proprietari. Con flessibili e altri arnesi, una volta dentro ripulivano le stanze di ogni oggetto di valore ma, in particolare, monili e contanti. Grazie ad una minuziosa indagine condotta dalla squadra mobile della questura di Modena – diretta da Mario Paternoster – insieme alla polizia locale due professionisti del crimine sono finiti in manette. Si tratta di due albanesi di 37 e 40 già noti alle forze dell’ordine per gli stessi reati: uno residente a Modena e il secondo, clandestino, a Rubiera. I due sono già in carcere dal 9 novembre scorso, quando è stata emessa nei loro confronti l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dal giudice Pini Bentivoglio su richiesta del pm della procura modenese Amara.
La coppia di ladri è stata ritenuta responsabile di almeno 19 tra furti consumati e tentati nelle abitazioni di svariati comuni tra il 29 ottobre e il 5 novembre: 14 tra Modena, Sassuolo, Formigine, Carpi, Bomporto, Solara, Campogalliano e quattro nella provincia di Reggio. Uno dei colpi è stato invece commesso a Bologna. In base a quanto emerso dalle indagini i due, utilizzando una vettura intestata a prestanome, erano soliti, tra le 17 e le 22, introdursi all’interno di abitazioni (nonostante la presenza degli ignari proprietari) attraverso l’utilizzo di strumenti ed arnesi necessari per rimuovere o barriere esterne o per scardinare casseforti al fine di sottrarre principalmente, monili in oro, orologi e soldi in contanti. L’attività d’indagine ha permesso di stimare il valore della refurtiva in circa 400mila euro. È stato proprio grazie all’intuito dei poliziotti che sono stati individuati i responsabili: gli agenti hanno notato infatti la stessa auto bianca negli orari, nei giorni e nelle zone dove si erano appena consumati i furti.
"I due indagati erano stanziali sul territorio – ha sottolineato il dirigente Paternoster – nelle more dell’attività del fermo c’è stata anche una rinnovazione dell’attività, che ha portato a scoprire tre nuovi colpi non documentati nella prima parte. I due agivano in orario serale – ha sottolineato – e con arnesi e svariata attrezzatura erano soliti introdursi nelle abitazioni tagliando le inferriate, anche in presenza dei proprietari, ignari dei colpi. L’attività è stata caratterizzata da tanti servizi di osservazione e svolta in modo encomiabile dai colleghi della mobile e della polizia locale".
Le perquisizioni hanno permesso di rinvenire parte della refurtiva che tuttora è in corso di quantificazione e di inventario al fine di risalire ai legittimi proprietari. Uno dei due indagati è risultato anche destinatario di un ordine di esecuzione per una pena detentiva di un anno e un mese per lesioni. Nei prossimi giorni sul sito della Polizia Locale saranno pubblicate le foto della refurtiva, al fine di individuare i proprietari. I cittadini vittime di furti potranno quindi consultare il sito al fine di verificare l’eventuale proprietà dei gioielli sottratti durante i numerosi colpi. I due ladri sono ora rinchiusi in carcere.