MARIAGIUSEPPINA BO
Cronaca

Rabitti, dal coma alla scherma: "Ho perso tutto, poi sono rinato"

Simone era un musicista e praticava sport invernali. "Poi un incidente in moto ha cambiato tutto per sempre"

Rabitti, dal coma alla scherma: "Ho perso tutto, poi sono rinato"

Rabitti, dal coma alla scherma: "Ho perso tutto, poi sono rinato"

Testimone di gioia di vivere, forza d’animo, superamento dei propri limiti di disabilità, con pazienza e forza di volontà, l’aiuto di una grande ‘sorellona’ e lo sport, tanto da diventare campione paralimpico di scherma. È Simone Rabitti, 48 anni, che ha raccontato la sua esperienza di ‘rinascita’, al circolo Arci Pigal una delle scorse serate: ’Lo sport può cambiare la vita’ il titolo dell’incontro, la scherma in carrozzina è stata la svolta della sua vita. Simone Rabitti, fa parte della Gast (Giochiamo anche se triboliamo/Onlus) di Reggio, ha vinto diversi campionati regionali ed è arrivato sul podio nazionale anche grazie a Koala (società di scherma), che lo ha accolto e alla sorella Annalisa Rabitti, ex assessore alle Pari Opportunità e in lizza per un nuovo posto in giunta con il sindaco Marco Massari.

Rabitti, molto conosciuto in città per il suo passato da musicista e da appassionato di sport invernali, racconta: "Ho frequentato il liceo scientifico, l’università a Parma, sono laureato in Scienze e Tecnologia Alimentare. Dopo aver lavorato in un’industria, nel 2003 ho deciso di cambiare la mia vita, facendo della mia passione un nuovo lavoro, aprendo un negozio per lo snowboard". Tutto andava bene, finché è capitato l’inimmaginabile. "Mentre andavo ad aprire il negozio, in sella alla mia moto, il pomeriggio del 13 marzo 2009, un incidente terribile, di cui non ricordo nulla, di colpo ha cambiato, per sempre la mia vita".

Rabitti ricorda quei drammatici momenti: "Ero gravissimo. Avevo 33 anni. Dopo quasi un mese di coma e più di un anno di ospedale a Correggio, non riuscivo a muovere, controllare ed usare la metà sinistra del mio corpo, ricordavo solo le cose più vecchie, non riuscivo ad articolare bene le parole. Non ero autonomo in nulla. Tornato a casa coi genitori andai a vivere insieme a mia sorella Annalisa. Lei è sempre stata per me, prima e dopo l’incidente, un punto di sostegno a cui ricorrere nei momenti di difficoltà: la ‘sorellona’ che ti protegge".

Un momento di pausa poi: "Solo dopo qualche anno ho capito che avevo perso tutto ciò che amavo: il freestyle con lo snowboard, suonare il basso, il negozio di sport, che con fatica e speranza avevo aperto: è stato molto faticoso ricominciare. Facevo esercizi per il corpo e per la mente, per riconquistare l’equilibrio, la memoria, la concentrazione. Con la Gast ricomincio a muovermi, mi sento meglio: nuoto, palestra, gite in montagna con la jolette, la maratona di Reggio e alla fine mi hanno anche rimesso in piedi sulla tavola da snowboard".

A questo punto la sorella Annalisa, i suoi genitori e l’assistente sociale dell’Inail che sostiene la riabilitazione di Simone Rabitti, decidono di cercare uno sport che sia praticabile per lui, pensano alla scherma in carrozzina ed è una folgorazione, come dice lui: "La svolta fatale, ecco uno sport in cui riesco a competere, è amore a prima vista. Dopo circa un anno il Koala mi fa partecipare alla prima Paralimpica Nazionale a Busto Arsizio. L’emozione di scivolare ancora sulla tavola da Snowboard e la prima stoccata vincente di Busto Arsizio sono state quasi un ritorno alla mia vita ed una esplosione di gioia per tutte le persone vicine a me. Nella scherma, con anni di lavoro, sono diventato sempre più competitivo fino ad arrivare nel maggio 2023 Vice-Campione Italiano Paralimpico nella Spada maschile Categori C a Santa Venerina (Catania)".