Non accenna a placarsi la querelle sul bosco di Ospizio. Karin Silvi, esponente di Alleanza Civica, controbatte alle parole rilasciate al Carlino da Giuliano Parmiggiani, coordinatore della Consulta E che, appunto, comprende il polmone verde, andando a toccare anche altri punti al centro del progetto urbanistico.
"Ancora una volta – si legge nella nota firmata da Silvi – ci troviamo di fronte a dichiarazioni che sembrano sfidare la coerenza logica e il buon senso. Da un lato, si denuncia la mancanza di dialogo con la cittadinanza e l’eccessiva urbanizzazione. Tuttavia, nelle stesse righe, si promuove un progetto urbanistico di vasta portata che comporterà migliaia di metri quadrati di cemento. Lo stesso bosco urbano di Ospizio viene definito ’un ammasso di sterpaglie’ che si può abbattere tranquillamente e cementificare, salvo poi nelle righe successive rivalutare il verde come elemento centrale. Gli annunci sulla ’collaborazione con le parti’ suonano vuoti, considerando che gran parte delle informazioni sono emerse solo a seguito delle polemiche sollevate dai cittadini".
E ancora: "Dichiarare che ’può essere Casa della Comunità solo se diventa la sede di confronto e collaborazione anche con tutti i momenti associativi e di volontariato del territorio’ fa riflettere, vuol dire che si sta approvando e difendendo la realizzazione di un progetto argomentando a favore la riqualifica del territorio ma sostenendo al contempo che non si sa se si terrà conto dello stesso. Si è riusciti nel creare il dilemma del gatto di Schrodinger ma in versione ’Quartiere Ospizio’. Ci chiediamo perché non valorizzare le zone verdi con progetti a misura d’uomo, come un parco, spazi ricreativi e centri culturali, invece di insistere su mega strutture aziendali. Reggio Emilia ha già dimostrato, come detto da Parmiggiani stesso, con il Mauriziano e il campus universitario, che è possibile combinare riqualificazione e sostenibilità. Quindi la Casa della Comunità e la Biblioteca non si possono fare riqualificando i padiglioni rimasti abbandonati che sono letteralmente dall’altra parte della strada rispetto al bosco?".
c. c.