
L’assessora Eva Coisson
Il Ministero blocca il mega impianto agrivoltaico "Giambattista" che la Lilo Solar (emanazione italiana di una multinazionale spagnola) intendeva realizzare superficie pari ad 80 ettari, cioè 80 campi da calcio, tra Sant’Ilario e Calerno. Il parco monstre con un’estensione pari al ovvero il 5% di tutto il territorio comunale, che sarebbe andato ad cancellare un paesaggio agricolo contrassegnato da antiche ville, insediamenti storici e colture legate alla filiera del Parmigiano-Reggiano. La notizia è giunta nella tarda serata di giovedì, quando la commissione interministeriale ha reso nota la propria decisione.
Stappano lo spumante tutti i santilariesi, i politici di maggioranza ed opposizione, mentre con il sindaco Moretti l’assessora Eva Coisson commenta: "Il terreno in questione è inserito nello Statuto del Comune come parte della nostra identità. È stato fondamentale il lavoro coordinato di Comune, Provincia e Regione".
Si trattava di "una mostruosità nei confronti della quale si sono opposti sin da subito gli amministratori di Sant’Ilario, che hanno dato battaglia. E vinto, esattamente come accaduto il mese scorso, per i due impianti vicino al centro abitato di Calerno - della dimensione di 8 ettari ciascuno - che il Comune ha bloccato con motivazioni fondate e corrette, come confermato dal Tar".
Coisson aggiunge: "Se gli impianti di Calerno per dimensioni erano di competenza del Comune, come confermato dal Tar con la sua sentenza, questo invece esulava dalla nostra gestione. Noi, come amministratori, potevamo solo esprimere un parere da girare al ministero. Per questo è stato fondamentale il lavoro svolto in maniera coordinata da tutti i soggetti coinvolti, anche la Bonifica, il servizio di Igiene Pubblica di Asl e i parlamentari reggiani".
f.c.