Chi ci vive o ci lavora in qualche modo lo sapeva: via Pansa non è solita stare alla ribalta, sono altre le strade e le zone a cui si pensa quando si parla di degrado a Reggio Emilia, ma chiedendo a impiegati e residenti emerge un quadro piuttosto chiaro per tutti, in cui il ritrovamento di un dormitorio all’ex gasometro non sorprende granché. Le tracce, anzi, erano visibili già da tempo – anche in rete. Marco Mariggio, titolare del bar brasserie ‘MoMa’, racconta: "Siamo arrivati qui a gennaio, quindi non sappiamo se sta peggiorando o è sempre stato così, ma sappiamo che non è una situazione bellissima. Abbiamo già subito un furto a giugno e vediamo che gente passa dopo una certa ora. Io stesso arrivo tutte le mattine presto, alle quattro o quattro e mezza, e la situazione è un po’ pesante. Un giorno, per dire, entrando avevo notato una signora qui di fronte, nel parcheggio dall’altra parte della strada, trafficare intorno a una macchina. Subito ho pensato che non trovasse le chiavi, ma ho continuato a guardarla da qui, al buio, e ho capito che stava provando a forzarla per entrarci, sono uscito e le ho urlato di andarsene". Mariggio descrive un contesto inospitale: "Da quando la gente finisce di lavorare, circa alle diciassette, qui non c’è più nulla se non soggetti non particolarmente raccomandabili, tossici e gruppi di giovani che sembrano un po’ baby gang, d’altronde siamo vicinissimi ai giardini pubblici. Noi chiudiamo alle cinque e mezza o alle sei un po’ per una scelta nostra ma anche perché se si tiene aperto iniziano a entrare persone che non vorremmo, chiamiamoli più che altro disturbatori". Il vissuto del MoMa non è unico, nella galleria che sta fra la circonvallazione e il parcheggio sono varie le attività colpite da furti negli ultimi mesi, alcune anche più di una volta. Anche chi non è stato derubato racconta situazioni spaventose: "Che ci fossero dei senzatetto in questa via lo sapevamo – spiega una lavoratrice – non tanto nell’ex gasometro quanto nel cantiere in fondo. Passandoci di fianco si sentivano rumori e voci, io mi chiedevo anche se fosse sicuro per loro stare lì, ad esempio una sera pioveva e si sentiva uno scroscio d’acqua costante lì dentro. Da un po’ di tempo però se ne sono andati, anche perché i lavori stanno andando avanti, e non si sente più nulla". Se l’unità cinofila non aveva avuto riscontri concreti all’interno dell’ex gasometro, la stessa signora è comunque sicura che in zona circolino sostanze stupefacenti: "Qua dietro spacciano, usano le aiuole e le reti che servono per bloccare le radici come nascondiglio. Uno viene, infila sotto qualcosa e dopo poco qualcun altro passa a prenderla. Io stessa una volta mi sono trovata di fronte uno spacciatore, ho preso paura e me ne sono andata sperando che non mi avesse vista". Insomma, la notizia del gasometro non giunge del tutto imprevista nel quartiere, anzi: scorrendo a ritroso i contenuti del gruppo Facebook ‘Sei di Reggio Emilia se…’ si trova un video postato il 2 settembre scorso da Franco Lusetti, intitolato: "Hotel sotto le stelle parcheggio ex gasometro colazione esclusa, soggiornano da oltre un mese". Nel filmato si vede un gruppo di quattro ragazzi, a cui se ne aggiunge un quinto, vestirsi e sistemare sul tetto dell’edificio materassi e coperte alla piena luce del sole.
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