FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Puzza acre da dieci anni, cittadini esasperati: “Aria irrespirabile”

Il problema è causato dalle esalazioni di un impianto di produzione di bitume a Montecchio, in provincia di Reggio Emilia. Il sindaco era riuscito a ottenere l’installazione di filtri, ma non bastano

I cattivi odori che si stento a Montecchio (Reggio Emilia) sono dovuti a un impianto per la produzione di bitume

I cattivi odori che si sentono a Montecchio (Reggio Emilia) sono dovuti a un impianto per la produzione di bitume

Montecchio (Modena), 4 settembre 2024 – Nuove polemiche per i cattivi odori che da una decina d’anni ammorbano l’aria della cittadina specialmente al mattino e nelle ore serali. Le proteste sono state affidate anche alla pagina Facebook ‘Sei di Montecchio…’, dove ieri un cittadino ha scritto: "Stanotte, dopo le 2, dormendo con le finestre aperte, siamo stati svegliati da una forte ventata di bitume. Zona via De Gasperi. L’abbiamo sentita solo noi? È normale questa cosa? Eravamo ‘abituati’ a sentirlo a mattina presto". Numerosi altri montecchiesi hanno riposto dimostrando che era tutta la zona urbana ad essere interessata dalla puzza: "Aria irrespirabile anche in via Amendola, uno schifo... Già si sente la mattina, ci mancava anche la notte, assurdo", scrive un altro.

Le segnalazioni sono fioccate anche da residenti della zona ex Dieci, del centro storico, di via Parri (dietro l’ospedale) e addirittura di Strada per Calerno. Una famiglia racconta: "Fosse solo l’odore. Ho sempre piena la terrazza di pulviscolo nero".

L’origine del problema è uno stabilimento situato alla Barcaccia, a ridosso con il confine comunale sampolese a circa 3 chilometri dall’area urbana: vi è un impianto per la produzione di bitume e le esalazioni, in certe condizioni ambientali (pressione atmosferica, umidità, correnti d’aria ecc), si spingono verso Montecchio. La puzza è particolarmente intensa quando il bitume viene trasferito sui camion.

Il Comune nel 2021 aveva fatto analizzare l’aria dall’Arpae che aveva stabilito la presenza di "idrocarburi insaturi", "idrocarburi aromatici" e "composti solforati". Secondo queste analisi, però, non vi sarebbero violazioni di normative e quindi spetterebbe al ‘buon cuore’ dell’azienda cercare di ridurre l’impatto delle lavorazioni sul benessere dei cittadini.

Il sindaco Fausto Torelli, dialogando con i dirigenti della ditta, due anni fa era riuscito a ottenere l’installazione di filtri ma evidentemente gli interventi non sono riusciti a sanare il problema.

Resta il dubbio anche sulla salubrità dell’aria sul lungo periodo, già inquinata dal traffico pesante che attraversa il paese lungo la strada provinciale 28.