ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Prosciolto il veterinario Marco Catellani

Era accusato di interruzione di pubblico servizio: nel 2020 legò cani Dogo argentino davanti all’ufficio del sindaco. Il giudice: "Fatto tenue"

Prosciolto il veterinario Marco Catellani

Prosciolto il veterinario Marco Catellani

"Fu un fatto tenue". Per questo motivo il veterinario Marco Catellani è stato prosciolto dall’accusa di interruzione di pubblico servizio, per un episodio che avvenne l’8 febbraio 2020 in municipio a Castelnovo Sotto. Lui, ora dipendente del servizio sanitario nazionale, lasciò due cani Dogo argentino legati alla ringhiera lungo il passaggio di accesso all’ufficio del sindaco Francesco Monica.

Un’azione dimostrativa, che l’imputato, ai tempi direttore sanitario del canile allora chiamato ‘Madonna della Guadalupe’, in aula ha giustificato così: "Avevo l’obbligo di garantire il benessere dei cani. Ma senza i fondi necessari, non avrei potuto assicurarlo e io ne sarei stato responsabile". Per i Dogo, al centro di un sequestro a Imperia, in tutto dodici cani, il tribunale ligure decise il trasferimento a Castelnovo Sotto e il mantenimento a spese del Comune che li accoglieva. Il veterinario ha riferito che scrisse mail al sindaco e all’assessore all’Ambiente, ma senza avere risposta, e poi decise di sollevare la questione sui social e sulla stampa: "Le spese erano diventate eccessive: rispetto agli altri cani, i Dogo mangiavano di più e necessitavano di cure". Catellani ha raccontato di essere stato ricevuto nell’ufficio del sindaco con Dogo al guinzaglio, "ma lui disse solo che toccava a Imperia pagare. Così ribadii ai giornali la mia volontà di portargli i cani, perché il responsabile è lui". E passò all’azione. Il mese dopo Catellani iniziò a lavorare nel servizio sanitario pubblico: "Il sindaco deliberò poi il loro mantenimento". Ieri il pubblico ministero ha chiesto 3 mesi di condanna, mentre l’avvocato difensore Alessandro Nizzoli l’assoluzione.

Il giudice Stefano Catellani ha ritenuto che vi sia stata una turbativa, ma talmente lieve da non disporre una condanna. "A mio avviso non si consumò il reato perché in quel momento in municipio non c’erano cittadini, come ammise lo stesso sindaco in tribunale, e i cani furono messi in sicurezza. E poi non tutte le proteste disturbano il servizi – afferma l’avvocato Nizzoli –. Grazie all’azione del veterinario, il Comune decise poi di farsi carico dei cani e chiese il rimborso per il loro mantenimento a Imperia".