"C’è un ‘elefante nella stanza’ nella campagna elettorale delle elezioni regionali di domenica e lunedì: si chiama pronto soccorso di Scandiano e la sua possibile chiusura". Il capogruppo della maggioranza di Casalgrande Antonio Maione risponde alle critiche sollevate dai consiglieri di minoranza Giuseppe Berselli e Paolo Debbi dopo che la maggioranza non aveva sostenuto il loro documento per modificare la norma che impedisce la proroga ai contratti con i medici gettonisti.
Noi per Casalgrande e Siamo Casalgrande rimarcano che il ps del Magati "È e deve essere un presidio territoriale – dice Maione –. Per questo deve essere aperto 24 ore su 24 superando l’attuale riduzione di orario dalle 8 alle 20". Maione ritiene che chi opera all’interno del ps "lo possa fare in condizioni di assoluta sicurezza e con i migliori mezzi possibili in modo da garantire ai cittadini cure primarie adeguate".
Maione sollecita un atto di "coraggio da parte delle istituzioni territoriali e politica nazionale. Se si è deciso che il ps di Scandiano deve chiudere, lo si spieghi ai cittadini in modo chiaro. Se si ritiene che debba tornare ciò che era prima della sua chiusura causa Covid, ciò che auspichiamo, è necessario un forte cambio di passo". Per Maione leggere di "emendamenti in Parlamento per modificare l’articolo 10 del decreto legge 34 del 2023, quello che istituisce la possibilità di avvalersi di professionisti ‘terzi’, assunti con contratto a gettone per ovviare alla ormai cronica carenza di personale all’interno dei pronto soccorso, ci sembra troppo poco e tardi".
Intanto il sindaco Giuseppe Daviddi ha ribadito la sua posizione sul tema, ricordando che il gruppo di maggioranza ha portato nell’ultimo consiglio una mozione che impegna la giunta "a farsi portatrice delle richieste della cittadinanza in tutte le sedi competenti affinché venga scongiurata la chiusura del ps del Magati ma, soprattutto, imponga un deciso cambio di passo nell’approccio al sistema della medicina di emergenza-urgenza nei nostri territori". "Il mio impegno – aggiunge – sarà quello di essere al fianco di medici e infermieri affinché possa venire loro riconosciuto un contratto di lavoro con il sistema sanitario nazionale che sia in linea con il loro lavoro ed esigenze".
Matteo Barca