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Profughi, l'assessore: "Siamo solidali, ma solo coi bianchi"

L’assessore Marchi plaude alla generosità dei reggiani. Poi però dice: "Per altre guerre e colori non fu così"

"Reggio è il territorio più accogliente di tutta l’Emilia Romagna", dice Daniele Marchi

"Reggio è il territorio più accogliente di tutta l’Emilia Romagna", dice Daniele Marchi

Reggio Emilia, 20 marzo 2022 - Solidarietà. Porte aperte. La grande risposta reggiana alla tragedia ucraina. Ma l’assessore a welfare e politiche per i migranti del comune di Reggio, Daniele Marchi, fa una semplice domanda che fa affiorare anche l’ombra del razzismo: perché questa volta gli aiuti sono stati così forti e immediati, mentre in altre occasioni le porte sono rimaste chiuse?

"Giallo e blu. Sono i colori, oltre che dell’Ucraina, della mobilitazione di solidarietà di Reggio e della sua provincia verso chi fugge dalla folle guerra di Putin contro l’Ucraina e il suo popolo - dice Marchi –. Gli stessi colori indossati dalle migliaia di persone scese in piazza per la pace. Reggio è il territorio più accogliente di tutta l’Emilia-Romagna. Non a caso, credo. Ma grazie a una storia che ha fatto dell’accoglienza, dell’apertura e dell’interculturalità una scelta politica precisa, radicata".

I numeri mostrano l’eccezionale impegno per i profughi e per i cittadini che stanno vivendo da giorni sotto le bombe: "Oltre 2.000 le persone arrivate finora - sottolinea Marchi –, quasi tutte accolte grazie alla generosità di parenti e amici, grazie alla rete degli oltre 4.000 ucraini residenti e integrati nelle nostre comunità. Decine gli alloggi messi a disposizione dai reggiani per dare casa a chi arriva privo di reti e riferimenti. Già 3 Tir di aiuti partiti dal Magazzino del Comune di Reggio. Oltre 200 tonnellate di aiuti raccolti e inviati dalla Comunità ucraina attraverso le loro associazioni e Chiese. E vanno aggiunti il grande lavoro delle istituzioni e dei servizi del nostro territorio (Comuni, Ausl, Prefettura, Questura, Scuole, Cooperative… ) che nonostante la stanchezza della prova del Covid stanno rispondendo insieme con efficacia, tempestività e coordiamento all’ennesima emergenza".

Marchi però sottolinea una differenza: "Assieme al senso di gratitudine per quanto sta accadendo, sorge una domanda che, per quanto scomoda, forse è utile porsi: perché oggi sì e ieri no? Perché per altre guerre, altre fughe, altri colori la risposta fu diversa? Le case si chiudevano, non si aprivano. La politica dell’accoglienza prendeva schiaffi, non applausi. Non dappertutto, non per tutti, ma quello era un vento contrario. Provare a chiedersi perché quel vento, oggi, ha per fortuna una direzione diversa, credo possa far emergere riflessioni importanti per la nostra città e non solo".

Tre le possibili risposte dell’assessore alle politiche per i migranti: "La prossimità: questa guerra e le sue vittime ci sono vicine sia geograficamente che culturalmente. È una guerra ’europea’, non africana, non asiatica. Ci coinvolge direttamente e immediatamente, sia emotivamente che politicamente. Poi la famigliarità verso chi arriva. Sono ’parenti’ nostri. L’immigrazione ucraina è un’immigrazione che è entrata nelle nostre case e nelle nostre famiglie, prendendosi cura dei nostri nonni e solitamente costruendo legami che stanno certamente contribuendo alla grande risposta di questi giorni".

Infine c’è la terza risposta di Marchi per spiegare la differente risposta rispetto ad altre tragedie umanitarie: i colori. "Questo è forse l’aspetto più difficile da dirsi - dice l’assessore –. Ma anche tra i più importanti, perché rischia, anche oggi, di far pensare e dire a qualcuno che esistono guerre vere e guerre finte, fughe vere e fughe finte, vittime vere e vittime finte, dove l’unico discrimine tra “vero” e “finto” è il colore della pelle di chi fugge. Questo pensiero, assieme agli altri, c’è ed è bene dirselo per sapere che di strada da fare insieme ne abbiamo ancora".

"Domani è la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale - conclude Daniele Marchi - e riflettere su queste cose è attuale e importante. Per far sì che Reggio città ’di tutti’ valga appunto per tutti, per tutte le guerre, tutte le fughe, tutte le persone, tutti i colori".