"Emergono profili di falso per l’avvocato Marco Scarpati, che ha negato aver fatto simulazioni di udienza per preparare una minore". Lo ha detto il pm Valentina Salvi (foto) tirando in ballo la testimonianza resa nel processo dal legale, che in passato fu indagato nell’inchiesta su Bibbiano e poi archiviato su stessa richiesta del pm. Il nome di Scarpati è uscito ieri, in più occasioni, e anche quando il pm ha ripercorso la storia di una ragazzina fatta prostituire dalla madre, poi condannata a 11 anni: "Fu il caso zero perché fece incontrare i servizi sociali e la onlus ‘Hansel e Gretel’ per la quale lavorava la psicologa Bolognini, che si insediò in Val d’Enza. Tra questa storia e le altre al centro del processo odierno non c’è differenza: si usò lo stesso metodo".
Il pm si è soffermato sulla teoria della setta dei pedofili che avrebbero agito in loco, "introdotta da Bolognini, a differenza di quanto lei ha detto, e da Claudio Foti (assolto in via definitiva, ndr)", e sulla preparazione dei minori in vista delle audizioni in tribunale. La giovane che fu venduta dalla madre a uomini senza scrupoli fece psicoterapia con Bolognini: "La ragazzina disegnò un coltello e la psicologa le disse che era quello usato dalla setta". Il pm ha ripercorso una mail (2015) dell’assistente sociale Monopoli ad Anghinolfi e Scarpati: "Dovremo ripassare date, eventi e dichiarazioni fatte perché non appai contraddittoria". Scarpati: "La ragazza era maggiorenne ed era mia cliente. Io ero costituito parte civile con il mandato a sua firma. La conobbi solo dopo che la sua testimonianza venne videoregistrata dai carabinieri di Bibbiano, in presenza di una psicologa. Se un avvocato non può parlare coi clienti, non capisco dome possa lavorare. In vita mia non ho mai detto bugie". Il pm ha poi rimarcato che quando la madre fu condannata "vi furono grandi festeggiamenti in Val d’Enza e fu invitato anche il giudice onorario minorile Elena Buccoliero che si occupò del caso, molto amica di Monopoli". E chiede retoricamente "come mai Monopoli fece bonificare la sede della Cura nel 2017 ancor prima dell’indagine e perché non parlare della setta anche a magistrati e forze dell’ordine?".
al. cod.