Reggio Emilia, 3 novembre 2023 – Nel processo davanti alla Corte d’Assise per l’omicidio di Saman Abbas, anche oggi tornerà in aula Alì Haider, il fratello della 18enne pakistana uccisa a Novellara: lui, tuttora costituito parte civile, viene ascoltato come indagato in procedimento connesso, per la fattispecie di concorso in omicidio. Inoltre a suo carico la Corte presieduta da Cristina Beretti, a latere Michela Caputo (più i membri popolari), ha individuati diversi indizi di reità a suo carico dal 20 maggio 2021. Oggi dovrà finire di sottoporsi alle domande delle parti che avevano chiesto di sentirlo, infine a tutti gli altri legali per il controesame. Nell’udienza-fiume di martedì, Haider, che ha 18 anni, è stato sentito dietro un paravento, evitando che il suo sguardo potesse incrociarsi anche solo per un attimo con quello dei parenti imputati. Verso la chiusura, si è soffermato sulla posizione della madre Nazia Shaheen, descrivendola come una donna che ha dovuto sottostare alle direttive del marito Shabbar Abbas. A un certo punto Scarcella (difesa del cugino Nomanulhaq Nomanulhaq), ha rimarcato: "Tu dici che non avresti mai pensato che tua madre potesse fare qualcosa del genere, mentre il papà sì. Ma nelle immagini che abbiamo visto è la mamma che accompagna Saman, il padre si ferma prima e non fa niente". Il riferimento è alla videosorveglianza di casa Abbas, poco dopo la mezzanotte del primo maggio, quando Saman sparisce per sempre.
Haider risponde: "Quello che papà diceva a lei, mamma doveva farlo. Non poteva neanche parlare. Nella nostra cultura è così: le donne è come se non valessero niente". Scarcella cerca di interpretare il suo pensiero: "È come se la mamma fosse stata costretta?". Il ragazzo conferma: "Sì. Ogni volta che diceva qualcosa mio papà su qualsiasi argomento, lui le diceva di stare zitta e muta. Lei non poteva parlare".
Nell’udienza di martedì lui prima aveva detto che "Nazia accompagnava mia sorella. Guardava ciò che succedeva mentre mio zio portava Saman, poi è tornata indietro". Ha anche riferito di essere stato sulla soglia della porta e di aver assistito a questa scena: "Mia sorella camminava, mio zio Danish Hasnain la prese per il collo con l’avambraccio e la portò tra le seconda e la terza serra. Lui lo vidi intero, i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq solo la faccia perché erano nascosti". E che la madre, con gli altri imputati, aveva partecipato a una riunione per pianificare tutto. Poi martedì sera Scarcella gli ha chiesto se è vero che lo zio Hasnain fosse passato di notte a casa sua, dato che le telecamere non lo hanno inquadrato: circostanza, quest’ultima, che riguarda anche i due cugini Noman ulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz, dato che tutti e tre sono stati ripresi alle 7.21 del primo maggio 2021. Haider ha ribadito con decisione che lo zio Hasnain ha trascorso la notte a casa Abbas.