VERONICA FRASCA
Cronaca

Pride, restrizioni ai bar "Niente vetro, lattine e alcol nel pomeriggio Meglio tenere chiuso"

La protesta dei proprietari dei locali contro l’ordinanza del Comune "Non riuscirei neanche a vendere la birra nei bicchieri di plastica. Piuttosto domenica non apro neanche ed evito la sanzione".

Pride, restrizioni ai bar  "Niente vetro, lattine  e alcol nel pomeriggio  Meglio tenere chiuso"

Pride, restrizioni ai bar "Niente vetro, lattine e alcol nel pomeriggio Meglio tenere chiuso"

di Veronica Frasca

Scatta l’ordinanza anti-alcol, vetro e lattine per la giornata di domenica che vedrà in centro storico i festeggiamenti del ’Pride’.

Nella mattinata di ieri è stato consegnato il documento ufficiale contenente il divieto. Il raggio d’azione del decreto riguarda gli esercizi situati nelle zone del centro: viale IV Novembre, piazzale Tricolore, via Emilia San Pietro, via Emilia Santo Stefano, via Mazzini, corso Cairoli, piazza della Vittoria, piazza Martiri del 7 luglio, via Secchi, via Filippo Re e via Roma.

La comunicazione vieta ai locali di vendere bevande in bottiglie di vetro e lattine per tutta la durata dell’evento, nella fascia oraria che va dalle 14 a mezzanotte. Sconsiglia, inoltre, la distribuzione di alcolici che superano i 5 gradi. E per chi viola le regola la multa è assicurata.

La situazione fa sorgere grande nervosismo tra i proprietari: "Ci rimettiamo tutti non solo chi partecipa al ’Pride’ – chiarisce Daniele Melis del Caffè Borsa –. Se uno vuole venire a prendere un prosecco non glielo posso dare perché non so se prendo la multa o no".

È consuetudine per le manifestazioni pubbliche istituire dei provvedimenti per limitare la vendita e il consumo di alcolici. In questo caso, però, le condizioni imposte insospettiscono gli esercenti. Melis continua: "Con questa ordinanza il sindaco vuole per caso dire che gira brutta gente? Che questo evento può degenerare? Se non è questo allora non si spiega. Se fossi in loro (riferendosi a chi partecipa al ’Pride’) mi lamenterei".

C’è chi aveva già programmato la chiusura come Gaetano Demeco, del Drip Coffee Lab: "Noi domenica siamo chiusi in ogni caso, ma non sono d’accordo è pur sempre una festa come tante altre che si sono state".

C’è chi, invece, sta pensando di chiudere. "Se c’è tanta gente non posso guardare uno a uno, piuttosto chiudo ed evito la multa – dice Daniela Cattani del ReLive Bar –. Non riuscirei neanche a vendere la birra nei bicchieri di plastica, la mia alla spina fa 5,5 gradi".

Da tempo non è più permesso consegnare gli alcolici nel contenitore di vetro, ma è consentito travasare i liquidi nei bicchieri di plastica. In questa circostanza, per molti le istruzioni sono poco chiare: "Rispetto ad altre ordinanze è troppo confusa – parla Alessandro Assad del ’Caffè del Monte’ –. Quando me l’hanno portata mi hanno dato il divieto categorico di vendere alcol". Aggiunge il proprietario: "Se mi verrà permesso vendere nella plastica, come per i festeggiamenti della Reggiana, resterò aperto. Se no chiudo".

Nonostante le restrizioni gestori come Maria Gaetano di ’Preo--Sorseggio e Cibarie’ hanno dichiarato che resteranno aperti. "Noi ci siamo e siamo pronti a ricevere i clienti – dichiara la barista –. Non venderemo alcolici ma noi siamo qui apposta per offrire un ottimo servizio". E conclude sorridente: "L’affluenza non ci spaventa. Saremo entusiasti di accogliere i clienti abituali e quelli nuovi che il ’Pride’ ci porterà".