Preside Ghiaroni in pensione: "Quante soddisfazioni"

Da 28 anni era alla guida del Motti: "Lascio una scuola diversa da quella dell’inizio della mia carriera. Porto nel cuore tutte le conversazioni con gli studenti".

Preside Ghiaroni in pensione: "Quante soddisfazioni"

Preside Ghiaroni in pensione: "Quante soddisfazioni"

Barbara Ghiaroni, stimatissima e amata preside dell’istituto Motti, va in pensione. Dirigente per 28 anni, dal ’96, detiene il primato dell’anzianità in questo ruolo. Inizia a Ponte dell’Olio a Piacenza, nel Reggiano si muove fra Villa Minozzo e Guastalla, infine è al Motti. Ghiaroni afferma: "Lascio una scuola molto diversa da quella dell’inizio della mia carriera. La parte documentale e burocratica è andata aumentando. Sono state introdotte discipline importanti: la lingua straniera, l’informatica, le varie educazioni. La frequenza delle proposte di innovazione ha subito una netta accelerazione, ampliando orizzonti di studenti e docenti, coinvolti nel processo di formazione, favorendo la specializzazione dei docenti".

Cosa ha provato da giovanissima dirigente?

"Nel 1996 ho avvertito il peso della responsabilità che stavo assumendo. Di tutta l’esperienza scolastica, è il senso della responsabilità che porto dentro. A scuola si opera nell’ambito dell’educazione, compito importantissimo, sempre in evoluzione, che si percepisce vicino a giovani menti che vanno formandosi".

Cosa porta con sé?

"Il grande impegno quotidiano, il senso di condivisione con docenti e colleghi, che ha contraddistinto sempre il mio modo di lavorare in ogni esperienza. Ho condiviso tanto con molte persone. Ho cercato di dare il meglio. Ho conosciuto tante persone speciali in questo lungo cammino. Da molte di loro ho imparato qualcosa e spero, allo stesso modo, di avere dato. Con i miei più stretti collaboratori ho lavorato su principi condivisi: fiducia, ascolto, dedizione al lavoro, imparzialità. Dal Motti porto con me la consapevolezza e un po’ l’orgoglio di aver contribuito a far crescere l’istituto col nuovo indirizzo liceale innovativo: una grande sfida. Forse, questo è un po’ l’unico rimpianto che ho: non poter assistere alla prosecuzione di questa esperienza".

Ricordi brutti?

"L’indifferenza e la scarsa motivazione al lavoro, che talvolta ho incontrato, rari scontri, che mi hanno fatto crescere. I momenti più brutti sono quelli dolorosi legati alla scomparsa di studenti e docenti ai quali ho assistito in questi lunghi anni".

Cosa mette nella valigia dei ricordi?

"Tanti episodi degli ultimi anni al Motti, legati a eventi che ci hanno resi orgogliosi di appartenere a questo istituto. Di questi ultimi 6 anni al Motti, porto nel cuore tutte le conversazioni avvenute nel mio ufficio con alcuni studenti, per segnalare un problema o semplicemente per condividere un momento piacevole. Soprattutto, mi rimarranno i sorrisi e gli abbracci di alcuni ragazzi diversamente abili che hanno saputo stupirmi con gesti inaspettati e spontanei".

Adesso cosa farà?

"Si apre un nuovo tempo, nel quale coltiverò alcuni interessi che sono stati un po’ accantonati per impegni lavorativi. Ringrazio tutti per avermi dato l’opportunità di aver svolto un lavoro che mi ha dato tante soddisfazioni".

Mariagiuseppina Bo