REGGIANA
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COSENZA
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Reggiana (3-4-2-1) Satalino; Sampirisi (dal 15’ pt Romagna), Rozzio (dal 31’ st Varela), Marcandalli; Fiamozzi, Cigarini, Kabashi, Pieragnolo (dal 16’ st Pajac); Antiste (dal 1’ st Gondo), Melegoni (dal 16’ st Portanova); Okwonkwo (dal 25’ st Okwonkwo). A disp.: Sposito, Motta, Reinhart, Libutti, Blanco, Pettinari, Vido. All.: Nesta.
COSENZA (3-5-2) Micai; Meroni, Camporese, Venturi; Marras, Zuccon (dal 22’ st Voca), Calò, Antonucci (dal 22’ st Praszelik), D’Orazio (dal 31’’ st Frabotta); Tutino (dal 31’ st Forte), Mazzocchi (dal 40’ st Canotto). A disp.: Marson, Fontanarosa, Cimino, Gyamfi, Crespi, Viviani, Florenzi. All.: Viali.
Arbitro: Sozza (Bresmes-Trasciatti). IV uomo: Cherchi. Var/Avar (Gariglio-Miele)
Reti: D’Orazio al 6’ pt, Tutino al 44’ pt, Forte al 37’ st e al 45’ st
Note: ammoniti Marras, Venturi, Cigarini, Praszelik. Angoli 6-5. Rec 2’+ 3’. Spettatori totali: 9.975.
Allarme rosso, questa Reggiana non ha più un’anima. Non difende, non attacca e soprattutto non reagisce. Nesta l’aveva definita una partita ‘da uomini veri più che da calciatori’ e se quella di ieri sera è stata la risposta, si mette davvero male. Il trainer alla fine è andato sotto la curva a chiedere scusa, quasi ad assumersi tutte la responsabilità, ma la colpa non è solo sua.
Il Cosenza – che non vinceva dal 17 febbraio e che a Reggio non aveva mai vinto nella storia – ha meritato il successo, giocando col furore agonistico che serve in questa fase del campionato.
È passato in vantaggio al 6’, con Tutino che ha servito D’Orazio che di testa ha sovrastato Fiamozzi, imbalsamato come se fosse un’amichevole.
Sempre Tutino in chiusura di tempo ha siglato il raddoppio con un bel diagonale.
I fischi, il ‘tirate fuori gli ‘attributi’ e i ‘vergognatevi’ di tutto lo stadio non sono serviti a nulla, così come i cambi che sono stati fatti nella ripresa. Il secondo tempo è stato un altro calvario in cui Forte (doppietta) ha affondato la lama nel burro granata. Il dato allarmante (uno dei tanti, purtroppo…) è che ormai i granata sembrano specializzati nel resuscitare i morti, perché il film horror di ieri sera segue tristemente quello col Cittadella - che non vinceva dal 13 gennaio - e l’altro con il Lecco che invece non brindava alla vittoria dal 26 dicembre.
Questo significa che la caratura tecnica degli avversari non è superiore a quella dei granata, ma è la prova che gli altri ci mettono quella dose di determinazione e coraggio che Rozzio e compagni sembrano aver smarrito. Adesso alla fine mancano quattro partite, non è (ancora) tempo dei processi, ma hanno ragione i tifosi con il loro coro: ‘Meritiamo di più’. E lo merita soprattutto la società che ha fatto il massimo per offrire uno spettacolo ben diverso.