Planet-Aut a Roma capitale. Sembra il titolo di un film d’azione, invece è la realtà.
Quattrocentotrentuno chilometri, da Roma a Casalgrande, per incontrare Roberto Vassallo e scoprire il magico mondo lavorativo di Planet-Aut. "Sono rimasto sorpreso quando ho ricevuto la telefonata: L’associazione italiana degli psicologi e psichiatri cattolici in collaborazione con la cooperativa Apoidei e l’associazione Aut Aut hanno chiesto il mio supporto per dare vita ad un nuovo Planet-Aut nella Capitale".
Lo racconta con orgoglio Vassallo, presidente di Planet-Aut Srl Benefit e dell’associazione Aut Aut di Reggio che, nemmeno un anno fa, è andato contro corrente vendendo il suo autolavaggio e investendo i risparmi anche dell’associazione in un disegno di inclusione sociale, dove a lavorare sono i ragazzi autistici e che peraltro oggi è in ampliamento nella sua sede in via Santa Rizza.
"Hanno letto la nostra storia sul giornale – spiega Vassallo – e hanno chiesto se fossi interessato ad aprire anche a Roma; poi a gennaio sono venuti a trovarci per un sopralluogo, tanto che quando sono andati via ho pensato fosse stato proprio un bel regalo di Natale" .
Le associazioni hanno preso appunti sulla struttura reggiana: "Abbiamo spiegato come gestire l’inserimento dei ragazzi, supportati da un centro di istruzione, e sottolineato l’importanza di congiungere il lavoro dei giovani autistici con quello dei normodotati, perché questo è un luogo per tutti. Infine, abbiamo illustrato lo statuto, che è piaciuto molto e alla fine esplicita la nostra filosofia: nessuna privatizzazione, è tutto di proprietà dell’associazione Aut Aut".
Quindi, delle famiglie. Un prospetto apprezzato così tanto nei dettagli, che le cooperative romane volevano Vassallo alla guida.
"La struttura che hanno a disposizione è molto grande – dice – e sarebbe stato bello occuparsi anche di quella ma ho rifiutato per una questione di tempo e distanza. Progetti così importanti hanno bisogno di cura e attenzione. Ma ho dato la piena disponibilità per l’avviamento".
Relazione immobiliare alla mano, il progetto sociale dovrebbe articolarsi su un immobile di proprietà del comune di Roma sito in via di Torrevecchia Municipio XIII, in pieno centro, e sarà il secondo in Italia con questo marchio. "Utilizzeranno gratuitamente il nostro nome –spiega il presidente–; questo purché si rispettino i nostri obiettivi senza alcun tipo di lucro". In realtà, precisa Vassallo, per l’usufrutto del nome era stata offerta una cifra che "ho fermamente rifiutato, perché per soldi non faccio nulla".
L’unica vera cosa che sta cuore a Roberto è la felicità dei ragazzi e delle famiglie e "questo basta come compenso" ha sottolineato.
L’ambizione ora è di "portarlo in più comuni possibili in Italia", dando dimostrazione che un’inclusione vera si può e si deve fare.
Se tutto questo era nei progetti di Vassallo? "Sì, lo era –risponde– ma mi ero dato 2-3 anni di tempo, invece dopo 5 mesi siamo stati già oggetto di interesse della Capitale". Il vento del cambiamento soffia, "ma prima o poi qualcosa doveva muoversi perché il mondo del lavoro è di tutti, normodotati e disabili" . E Planet-Aut lo sta dimostrando.