REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Più coraggio e cinismo in attacco"

«È inutile girarci intorno: è un momento in cui dobbiamo tenere botta. Come? Come viene. S...

"Più coraggio e cinismo in attacco"

"È inutile girarci intorno: è un momento in cui dobbiamo tenere botta. Come? Come viene. Stiamo attraversando un periodo difficile e dobbiamo portare a casa la pelle da qui fino a gennaio, assumendoci le nostre responsabilità. È chiaro che spero che i tifosi ci sostengano come hanno sempre fatto, ma io non chiedo e non pretendo niente". È un Alessandro Nesta più pragmatico che mai quello che arriva in conferenza stampa per presentare la sfida col Brescia. Il tecnico non nasconde la crisi della sua Reggiana, frustata dagli infortuni e ridimensionata dalla sconfitta col Modena.

Mister, il presidente Salerno e un po’ tutta la piazza ha messo sotto accusa l’atteggiamento che la squadra ha avuto al ‘Braglia’: è d’accordo?

"Come impatto sicuramente, abbiamo giocato tre partite (Ternana, Cosenza e Modena) in cui non c’è stato l’approccio giusto e non è ammissibile prendere un gol dopo 38 secondi. Però ho dei ragazzi responsabili e degli uomini perbene e confido in loro".

Alla ripresa degli allenamenti cos’ha detto ai suoi ragazzi? "Mi sono concentrato prevalentemente sull’aspetto mentale che ho affrontato in vari modi, a tratti un po’ amichevole e a tratti un po’ meno…".

Deve però fare i conti con gli infortuni: non le sembrano troppi?

"Sì, il problema c’è e stiamo cercando di capire come risolverlo: ora abbiamo fatto qualcosa, vediamo se funziona o meno. Tra un po’ dovremmo iniziare a vedere i frutti".

Ci potrebbe essere qualche cambiamento a livello tattico, magari a favore di un atteggiamento meno spregiudicato?

"Vorremmo cambiare qualcosa e spostare alcuni giocatori, ma con l’infermeria piena non ci riusciamo. In ogni caso sono convinto che se ci arrocchiamo tutti dietro perdiamo le partite. Il coraggio nel giocare e imporre il proprio gioco ci vuole, perché fatichiamo troppo ad aspettare tutti dietro: non abbiamo il mestiere per stare bassi. Io non porto spregiudicatezza, sotto palla siamo sempre in due o tre. Piuttosto dobbiamo essere più concreti e capitalizzare meglio le grandi occasioni nell’area avversaria".

Come convive con il fatto che anche la sua posizione potrebbe essere sul filo del rasoio?

"Ci sta, normalmente succede due o tre volte all’anno a chi fa questo lavoro, lo si mette nel conto, altrimenti si farebbe qualcos’altro. Dico solo che dobbiamo ritrovare un gruppo più omogeneo ed è inutile nascondere come ci siano tanti giocatori che sono indispensabili per alzare il livello di esperienza e non solo tecnico".

Che squadra è il Brescia?

"Un collettivo che con Maran ha trovato la quadra, stanno molto compatti e sono molto bravi in ripartenza: sarà dura".

Francesco Pioppi