Cronaca

Guai per la famiglia Pini: due imprenditori accusati di violenza sessuale in Spagna

Si trovano in carcere, si tratterebbe di familiari dei proprietari di Pini Holding srl, che ha acquisito l’80% dello storico prosciuttificio di Reggio Emilia Ferrarini. Respingono tutte le accuse

La notizia riportata nei siti spagnoli riguarda due imprenditori della famiglia Pini

La notizia riportata nei siti spagnoli riguarda due imprenditori della famiglia Pini

Spagna, 3 luglio 2023 – Gruppo Pini nella bufera: due imprenditori della famiglia valtellinese, fratelli di 66 e 70 anni, sono stati rinchiusi in carcere senza cauzione in Spagna come presunti autori di un reato di violenza sessuale e di altri reati contro i diritti dei lavoratori.

I fatti sono successi a Bine'far (Huesca), città della comunità autonoma dell'Aragona. Lo ha riferito la Guardia Civil.

Si tratterebbe, secondo quanto scritto da El Mundo, di Mario e Piero Pini, familiari di Roberto Pini, proprietario della Pini Holding srl che ha acquisito l’80% del gruppo Ferrarini, lo storico prosciuttificio di Reggio Emilia in concordato preventivo da luglio 2018. I due arrestati non figurerebbero però all'interno della Holding.

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Secondo quanto riportato dall'Heraldo de Aragon nella sua edizione web, la famiglia Pini è proprietaria in Spagna di diverse aziende di carne nella regione di La Litera e promotrice del grande macello dell'azienda Litera Meat a Bine'far.

L'arresto dei sospetti è stato effettuato dagli agenti dell'Unità di polizia giudiziaria del Comando della Guardia Civil di Huesca in seguito alla denuncia presentata da una vittima di entrambi i reati.

I detenuti sono stati messi in custodia cautelare senza cauzione per ordine del giudice del tribunale di Monzo'n per presunti reati di violenza sessuale e contro i diritti dei lavoratori. 

"Fin dal primo momento hanno manifestato la piena collaborazione con le autorità spagnole al fine di chiarire i fatti. – affermano in una nota i legali spagnoli dei fratelli Pini-. Respingono con forza le accuse e hanno fornito diversi mezzi di prova che chiariranno l’irrealtà e l’incoerenza dei fatti denunciati. Hanno piena fiducia che si faccia rapidamente chiarezza sul caso”.

Nel marzo del 2019 si era diffusa anche in Italia la notizia dell’arresto in Ungheria di Piero Pini, per frode fiscale. Con la stessa accusa infatti fu fermato – e poi rilasciato poco dopo – anche nel dicembre 2016 in Polonia dove il gruppo valtellinese ha un altro stabilimento produttivo che vanta l’impianto più grande e moderno del Paese per la macellazione dei suini.